Non ci sarebbe privacy nei team radio, a detta di Russell, che ha sottolineato come questa situazione spesso porti a malintesi come avvenuto nel suo caso durante il GP di Singapore…
“Non c’è privacy nei team radio” a parlare è George Russell che nel corso di un’intervista ha raccontato come nei team radio sia inesistente la privacy.
Conosciute da tutti e spesso adorate dai tifosi le comunicazioni radio tra pilota ed ingegnere al muretto restano una necessità in F1. Solo in questo modo il pilota può, infatti, comunicare con il team ed avere direttive e consigli oltre a comunicare eventuali problemi.
Fondamentali, dunque, ma anche molto problematiche in quanto spesso sede di siparietti e malintesi che, nel corso degli anni, hanno messo in difficoltà i piloti. Non va dimenticato, in effetti, come in molti casi i team radio abbiano generato polemiche e voci.
A parlarne è stato anche George Russell, pilota Mercedes. Nel corso di un’intervista ha ricordato, infatti, come durante il GP di Singapore un suo commento nei confronti di Mick Schumacher sia stato trasmesso e finito sulla bocca di tutti.
In quella occasione il britannico si lasciò andare ad uno sfogo che a suo dire sarebbe stato meglio non trasmettere in quanto frutto di un momento di frustrazione. Ecco che cosa ha detto Russell.
Russell: “Non c’è privacy”
“Il mio commento era dovuto alla frustrazione. Mi ero impegnato tanto e nonostante tutto ero fuori dalla zona punti. È stato frustrante. Mi sono sfogato ed ho fatto quel commento. Non ero arrabbiato con Mick, o meglio, non era colpa sua, ma è stata una reazione nervosa. Ero esausto ed anche fisicamente ero stanco. Capita di avere reazioni emotive e nel mio caso è stata registrata e l’hanno sentita tutti, ma in generale quando si è in preda alle emozioni non si fa caso a chi ascolta. Non ho pensato, quindi, che l’avrebbero ascoltata tutti, mi sono semplicemente sfogato”
“Devo far notare però che in ogni caso non c’è privacy. Questo non mi piace, tutti ascoltano quello che diciamo nei team radio, ed in questo modo per noi diventa difficile. A volte ci dimentichiamo, infatti, che ci ascolta un pubblico e parliamo a ruota libera” ha affermato Russell criticando un sistema che oramai è parte integrante della Formula Uno.
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