Con l’avvento dei nuovi regolamenti sulle power unit nel 2026 e l’introduzione degli e-fuel, il CEO Stefano Domenicali è convinto che la Formula 1 potrebbe abbandonare l’ibrido per tornare ai motori aspirati.
Con l’avvento dei nuovi regolamenti sulle power unit nel 2026 e l’introduzione degli e-fuel, il CEO Stefano Domenicali è convinto che la Formula 1 potrebbe abbandonare l’ibrido per tornare ai motori aspirati dopo tredici anni. Il manager italiano punta tutto sui carburanti eco sostenibili per la prossima era regolamentare anziché conformarsi all’elettrico. Tiene banco, però, anche la questione legata al peso maggiorato delle batterie.
Addio alle power unit turbo? Domenicali punta forte sugli e-fuel per tornare ai motori aspirati nel 2026
“Con l’e-fuel potremo pensare monoposto più semplici e leggere, dotate di motori aspirati senza ibrido e in grado di restituire quel suono a cui eravamo abituati”‘, ha dichiarato Domenicali in un’intervista con Motorsport.it
”Non vogliamo fare guerre tecnologiche contro la mobilità full electric. È una tecnologia che avrà un suo mercato, ma crediamo che la Formula 1 possa accelerare la possibilità di avere benzine sostenibili al giusto prezzo”.
”Questo sarà un grande aiuto per la mobilità in senso assoluto, inclusa quella commerciale, aeronautica, e quella che include il parco vetture attualmente circolanti nel mondo che sono circa un miliardo e mezzo. È una sfida molto importante per la Formula 1. Sono certo che aiuterà anche a compattare la visione di tutte le squadre”.
Questa la visione del 58enne di Imola, il quale ha ben chiara la direzione che la Formula 1 dovrebbe prendere nel prossimo futuro. Anzichè conformarsi all’elettrico, infatti, la classe regina ha deciso di puntare tutto sui carburanti eco-sostenibili, in modo da riuscire anche a proporre un’alternativa sul mercato stradale senza rinunciare all’endotermico.
L’aumento della potenza elettrica nel 2026 desta preoccupazione sul peso delle batterie
I regolamenti del 2026 prevedono una potenza maggiore dell’elettrico, che arriverà a pareggiare la parte endotermica. Ciò ha destato numerose preoccupazioni tra gli addetti ai lavori, in quanto aumentare la componente elettrica comporterebbe un aumento sostanziale del peso delle batterie.
“La Formula 1 ha nel suo dna la cultura di alleggerire il più possibile ogni componente delle monoposto”, prosegue Domenicali. ‘‘Sono certo che ci saranno ricerche e studi per affrontare questo problema. Ma sarà soprattutto lo step successivo a risolverlo”
“Se riusciremo a essere efficaci nello studio e nella realizzazione di benzine sostenibili, potremo pensare alla successiva generazione di power unit puntando sulla leggerezza. Vogliamo un motore competitivo, con molti cavalli e anche con un suono più importante. Il 99,9% della gente vuole tornare a sentire in pista un sound da Formula 1, ed è un’esigenza che abbiamo messo sul tavolo”.
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Oltre ai piani di tornare a monoposto più leggere e con power unit sempre più sostenibili, i vertici della Formula 1 desiderano anche accontentare i tifosi, i quali hanno da sempre storto il naso a causa del sound ridotto con l’introduzione dei motori turbo-ibridi nel 2014.
Infine, parlando della complessità delle power unit attuali, Domenicali afferma: ‘‘Oggi siamo in una fase di transizione. I grandi Costruttori hanno bisogno di sviluppare tecnologie ibride ed elettriche poiché sono parte del loro portafoglio vendite”.
”Ma credo che, se faremo un buon lavoro con i carburanti sostenibili, potremo, tra qualche anno, avere dei motori semplificati e con un minore impatto sul peso. È qualcosa a cui presto inizieremo a pensare”.
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