Tra le tante voci che vedono Daniel Ricciardo in pole per prendere il posto di Sergio Perez nel 2024, il pilota australiano ha ammesso che il suo rapporto con Max Verstappen sarebbe differente rispetto alla prima avventura in Red Bull.
Tra le tante voci che vedono Daniel Ricciardo in pole per prendere il posto di Sergio Perez nel 2024, il pilota australiano ha ammesso che il suo rapporto con Max Verstappen sarebbe differente rispetto alla prima avventura in Red Bull. Nonostante i due non abbiano mai avuto screzi eclatanti e siano sempre rimasti in buoni rapporti, è ancora celebre il famoso di crash di Baku nel 2018, con Daniel che lasciò poi il team a fine stagione per accasarsi in Renault.
Ricciardo si vede già in Red Bull: il rapporto con Verstappen in Red Bull sarebbe diverso ora
“Come sarebbe il mio rapporto con Max in Red Bull? Sarebbe diverso”, ha ammesso l’australiano a Sky Sports nel corso del weekend di Austin, al rientro dall’infortunio al metacarpo della mano sinistra. “Penso che sarebbe molto diverso, probabilmente solo per il punto in cui ci troviamo entrambi nella nostra carriera”.
Quando i due furono compagno di squadra dal 2016 al 2018, l’olandese era poco più che un ragazzino, anche se in fortissima ascesa e con i vertici Red Bull assolutamente intenzionati a puntare tutto su di lui, dopo averlo fatto esordire ancora minorenne.
Ricciardo, invece, si trovava probabilmente nel periodo di massimo splendore della sua carriera, dopo essersi preso i galloni da capitano ed aver costretto Sebastian Vettel a lasciare il team a fine 2015. Ad oggi, il pilota di Perth resta l’unico ad aver terminato una stagione davanti a Verstappen, e la speranza per lui sarebbe ovviamente quella di replicare quanto fatto nel 2017 il prossimo anno.
”Ho sempre detto di non essermi pentito di nulla”, aggiunge Daniel parlando dell’addio al team di Milton Keynes nel 2018. ”In quel momento, ovviamente, con tutto quello che stava succedendo, era la decisione migliore per me. Ma mi chiedo: “Sono felice di essere tornato? Sono felice di tornare in quell’ambiente con le persone che, diciamo, mi hanno portato qui? Assolutamente sì. Le cose sono diverse”.
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L’australiano ha preso inoltre questa seconda chance in Formula 1 con grande filosofia, consapevole di aver maturato un’esperienza tale da vivere i gran premi con molta più serenità: “Sono solo più maturo. So anche che non è una questione di vita o di morte. Mi sono impegnato molto, ma sono anche un po’ più saggio”.
“A volte c’è un po’ di paura di ritirarsi. Tu hai avuto questo obiettivo per tutta la vita, ti sei svegliato ogni giorno negli ultimi 20 anni per fare qualcosa. Quindi, quando questo accade, ti chiedi: ‘Ok, cosa? Chi sono?Credo che, fortunatamente, anche nel midfield mi sentivo davvero felice.
Se credo di poter ancora vincere delle gare? Assolutamente sì. Se un giorno sarò campione del mondo? Mi piacerebbe dire di sì, ma onestamente non lo so e non posso dire che succederà sicuramente. Se poi dovessi vincere un numero sufficiente di gare che mi porterebbero a vincere un titolo, allora sì”, conclude Ricciardo.
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