Formula 1Interviste F1

Wolff scarica Hamilton: “È peggio perdere un tecnico che un pilota“

Toto Wolff ha minimizzato il vuoto che Lewis Hamilton lascerà in Mercedes a fine stagione, sottolineando come la perdita di un pilota sia meno rilevante rispetto a quella di un tecnico

Nonostante il secondo posto a sorpresa nella sprint race, Lewis Hamilton torna a casa dalla Cina ancora con un boccone amaro da digerire. Il sette volte campione del mondo è infatti rimasto escluso in Q1 nelle qualifiche del Sabato con il diciottesimo tempo, chiudendo poi la gara lunga solamente in nona posizione, al netto di una bella rimonta.

Wolff Hamilton Mercedes
Toto Wolff ha minimizzato il vuoto che Lewis Hamilton lascerà in Mercedes © PlanetF1

Il britannico si ritrova quindi ben lontano dalle posizioni di vertice in classifica piloti, occupando adesso la nona posizione con soli 19 punti conquistati in cinque gran premi, mai così male dal debutto in Formula 1 dal 2007.

Dopo undici anni di grandi successi, le strade tra Hamilton e Mercedes si separeranno a fine stagione, con il britannico che, consapevole della nuova avventura che lo aspetta, non è sembrato troppo preoccupato dalle deficitarie performance della W15 in questo inizio di campionato.

La cosa non è sfuggita al sempre attento Toto Wolff, il quale ha voluto fare dell’ironia ai microfoni di ServusTV: “Lewis è sorprendentemente di buon umore. Non so se sia per la consapevolezza che andrà da un’altra parte il prossimo anno, ma non è affatto da lui”.


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L’austriaco ha inoltre minimizzato il vuoto che Hamilton lascerà a fine stagione, sottolineando come la perdita di un pilota sia meno rilevante rispetto a quella di un tecnico:  “Il ruolo del pilota nello sviluppo della vettura è sempre sopravvalutato”.

”Una volta all’anno si dà un input sul prossimo sviluppo della monoposto e durante la stagione c’è semplicemente un feedback sulla guidabilità della vettura. Da questo punto di vista, è peggio perdere un tecnico che va in un’altra squadra dopo 12 mesi, che un pilota che cambia squadra. Non c’è una grande perdita di competenze”.

Parole che suonano quasi come una spaccatura anticipata, tra due dei grandi protagonisti, uno al muretto e l’altro in pista, che hanno reso Mercedes una corazzata invincibile per quasi un decennio.

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