Nella nostra recente rubrica, abbiamo analizzato i diversi motivi per cui vale la pena seguire la Formula E, e per cui il campionato elettrico ha riscosso così tanto successo in così pochi anni di vita. In occasione dell’appuntamento italoiano con il TCR Europe, le nostre redattrici Aurora e Martina hanno fatto una chiacchierata con Luca Filippi, discutendo le ragioni dietro ai numeri impressionanti della Formula E.
Luca, negli ultimi anni la Formula E ha continuato ad attrarre costruttori e case automobilistiche, tanto da vantarne, nella stagione che sta per iniziare, ben dieci nel paddock. Cos’è che rende la serie elettrica così allettante per grandi e piccoli marchi?
“C’è un’obiettiva necessità da parte dei costruttori di far conoscere i propri brand elettrici. Ogni casa ha creato ad hoc una divisione elettrica, con una sua immagine coordinata diversa e ben definita. C’è anche un grosso bisogno di sviluppare i software di gestione della rigenerazione. Uno dei punti critici è la durata. Ad ora, questa è legata allo sviluppo dei materiali che costituiscono la batteria, e non dipende dalle case automobilistiche. La rigenerazione e la gestione della temperatura della batteria, invece, sono aspetti dove i margini di sviluppo sono esponenziali. Il motore termico ha raggiunto il massimo del progresso tecnologico. Anche in F1, lo sviluppo ormai è tutto sull’ibrido, il termico è agli sgoccioli.”
Cosa ci puoi dire, invece, del successo riscosso fra il pubblico? I numeri della Formula 1 continuano a calare, mentre la Formula E cresce. Qual’è la ragione?
“Il motivo per cui alla gente piace la Formula E risiede nella filosofia del campionato. Ben definita, centrata: quando si vive un weekend di Formula E si ha un’esperienza diversa rispetto al resto del motorsport. E’ come la differenza fra teatro e cinema. Anche il pubblico è per la maggior parte diverso. Quando si è saputo di Roma, ero curioso ma spaventato dalla reazione del pubblico italiano, molto tradizionalista quando si parla di motorsport. Invece, ho visto un pubblico nuovo dei motori e delle gare, è una fetta di mercato nuova e redditizia, è un pubblico giovane più appassionato alla vettura e alla tecnologia che c’è dietro. Mentre si svolge la gara, gli E-Village sono stand di pura esposizione tecnologica, che mette a proprio agio i giovani “nativi digitali”. La Formula 1, invece, è rimasta sempre la stessa. La grande vittoria della Formula E è stata pianificata, creata dal nulla, e ha avuto successo.”
Formula E | “Money talks”: la serie elettrica cresce dove la F1 fallisce