La storia di Antonio Felix Da Costa e jean-Eric Vergne è molto più lunga di quanto possa apparentemente sembrare. Fra le altre cose, è anche una storia di riscatto. Dalla prossima stagione, i due saranno compagni di squadra nel team campione uscente DS Techeetah, ma gli equilibri di forze fra i due sono tutti da definire.
Strade parallele Da Costa Vergne
Da Costa e Vergne hanno sicuramente avuto un percorso di carriera molto simile, e non particolarmente lineare. Si sono incontrati per la prima volta nelle formule minori, con la Renault Eurocup, e poi al Gran Premio di Macau. La svolta per entrambi sembra arrivare con l’ingresso nell’Accademia Red Bull, che a Vergne affida un sedile in Toro Rosso per tre stagioni.
Nel 2014, quando Daniel Ricciardo passa alla squadra madre, pare aprirsi uno spiraglio anche per Da Costa, proprio al fianco di Vergne. Al portoghese, tuttavia, verrà preferito Daniil Kvyat, e nella stagione successiva JEV e DAC si ritrovano nel campionato elettrico. Nel ripercorrere quegli anni, le parole di Da Costa a e-racing365.com tradiscono qualche rimpianto.
“Nel 2014 avrei davvero potuto far coppia con JEV in Formula 1, e adesso saremo insieme in Formula E. Nutro un grande rispetto nei suoi confronti, lavora sodo.”
Le forze in gioco
Non sono in pochi coloro che nutrono dubbi sulla serenità del rapporto Da Costa – Vergne in Techeetah. I due sono piloti affamati, giovani, che hanno a disposizione una macchina vincente. Difficile pensare che uno dei due si presti, senza opporsi, a fare il gregario dell’altro. Così commenta la situazione Da Costa.
“JEV è ovviamente una chiave centrale per il funzionamento di Techeetah perché quando qualcosa deve essere detto, lui lo dice. Se ci sono le persone giuste intorno a te e vogliono vincere quanto te, allora la vittoria è a portata di mano. Lui è brutalmente sincero, non è arrogante.”
“Da parte di entrambi è richiesto un comportamento molto maturo perché un giorno mi batterà lui e un altro giorno lo batterò io, bisogna essere uomini tutti d’un pezzo per affrontare questa dinamica. Ma l’ho fatto con Robin [Frijns] e con Alex [Sims].”