L’ e-prix del Messico ha regalato uno dei finali più pazzi nella storia del Motorsport. Dopo un inseguimento durato più di 40 giri, Di Grassi è riuscito a superare Wehrlein proprio sulla linea del traguardo. Occorre dunque analizzare meglio quanto accaduto nel corso dell’ultimo giro.
L’antefatto
Nel motorsport nulla accade per caso e il finale dell’e-prix del Messico non è stato esente da questa regola.
La gara si è disputata ad un ritmo molto intenso. La bandiera rossa non ha tolto tempo ai 45 minuti a disposizione. Per tutta la corsa quindi si è girato in regime di bandiera verde eccetto due giri dietro la safety car prima della ripartenza, richiedendo un consumo di energia superiore alla media di questa stagione. La distanza finale di 45 giri inoltre è stata molto lunga.
La corsa è stata ulteriormente allungata dal fatto che il leader Pascal Wehrlein abbia tagliato la linea del traguardo poco prima dello scadere dei 45 minuti, costringendo l’intero gruppo a percorrere due giri più.
In una disciplina dove è fondamentale gestire la carica della batteria per sfruttarla tutta e al tempo stesso senza esaurirla, questo ha causato non poca difficoltà ad alcuni piloti e team che avevano previsto un giro in meno da percorrere, come ad esempio i due drivers della Nissan.
Sin dalla ripartenza Rowland ha messo pressione a Wehrlein. Il duello tra i due ha lasciato poco spazio alla gestione di gara e al risparmio energetico. Di Grassi in terza posizione invece è stato più attendista, ha risparmiato energia e si è portato in seconda posizione approfittando del rallentamento di Rowland per attivare l’attack mode.
Tutti questi fattori hanno concorso alla dinamica dell’ultimo giro, all’inizio del quale Wehrlein disponeva di meno del 2% di carica residua e Rowland e Buemi addirittura l’1%. Considerando che per completare un giro servisse circa il 2% di carica, i piloti della Nissan hanno dovuto rallentare, venendo sfilati da tutto il gruppo. Tra i primi, i piloti nella situazione migliore erano Di Grassi con il 3% di batteria e Mortara con il 6%.
Cronaca dell’ultimo giro
Per risparmiare energia Wehrlein ha dovuto fare lift and coast, ossia alzare il piede dall’acceleratore alla fine del rettilineo e attivare la frenata rigenerativa con largo anticipo. Questo ha permesso a Di Grassi di affiancarsi all’esterno di curva 1, ma la Mahindra di Pascal ha protetto l’interno conservando la posizione.
Alla staccata successiva alla fine della lunga curva verso destra, Werlhein si è mantenuto nuovamente all’interno. Il suo inseguitore è stato bravissimo a non tamponarlo e a infilarsi nel piccolissimo spazio lasciato libero. I due sono entrati affiancati nella variante: Di Grassi ha accompagnato Wehrlein verso l’esterno che ha quindi deciso di tagliare la chicane, guadagnando alcune decine di metri di vantaggio. Ma il ritmo molto lento a cui il tedesco era costretto a girare per non rimanere senza energia, ha permesso agli inseguitori di raggiungerlo già alla curva successiva e anche un’altra parte del gruppo si è ricompattata. In pochi metri erano racchiusi Wehrlein, Di Grassi, Da Costa, Mortara, D’Ambrosio e Lotterer.
Di Grassi ha provato anche a infilarsi nella sezione dello stadio, ma senza successo. Nel mentre anche Mortara si è fatto vedere negli specchietti di Da Costa. L’ultima vera possibilità per Di Grassi era alla staccata della chicane in mezzo alla Peraltada, l’altra grande curva verso destra della pista. Werlhein ha nuovamente protetto l’interno e i due sono riusciti a mantenere il controllo delle monoposto senza toccarsi, pur frenando sullo sporco.
Il sorpasso al fotofinish
A quel punto sembrava davvero fatta per il pilota della Mahindra, ma la sua batteria si è esaurita a poche decine di metri dal traguardo. La sua vettura ha rallentato, proseguendo per inerzia e permettendo a Di Grassi di avvicinarsi. La manovra del pilota con cui il brasiliano ha conquistato la vittoria però non è stata affatto scontata. Lucas ha dovuto evitare il contatto, continuando allo stesso tempo a tenere premuto l’acceleratore per tentare il sorpasso. Ha sterzato violentemente la sua Audi verso destra, che si è intraversata puntando dritta verso il muretto. Nonostante lo sporco, con un rapido controsterzo ha ripreso il controllo della vettura in tempo. Nel mentre Wehrlein ha provato a chiudere la traiettoria, ma Di Grassi è riuscito a passare in maniera quasi millimetrica tra il muretto e la ruota posteriore della Mahindra, sfiorando il contatto.
Nel giro di pochi secondi Di Grassi si è trovato da secondo, a una situazione di possibile incidente e infine primo al fotofinish. Wehrlein è stato sanzionato poco dopo il traguardo di 5 secondi non per aver chiuso Di Grassi verso il muro, bensì per aver tagliato la chicane durante l’ultimo giro.
A Wehrlein è mancato pochissimo per avere la macchina perfetta, quella che secondo Enzo Ferrari si ferma subito dopo la linea del traguardo. La beffa è ancora maggiore se si pensa che il tedesco potesse andare in testa al campionato. Questo nonostante avesse saltato la gara iniziale e nella seconda si fosse ritirato.
Tutte le gare sin qui disputate si sono decise all’ultimo giro e la prossima tappa a Honk Kong potrebbe non essere da meno.