La gara di Formula E a Santiago del Cile si preannuncia particolarmente imprevedibile: attese velocità e temperature da record.
Santiago del Cile ospita il secondo appuntamento della Season 6 di Formula E, il primo del 2020, oltre che la terza gara di campionato.
La capitale cilena ha già ospitato due E-Prix nelle passate stagioni. Nel 2018 la gara si svolse tra le strade del centro, mentre nel 2019 l’evento si è trasferito all’interno del parco O’Higgins, sede anche dell’edizione 2020.
Rispetto allo scorso anno tuttavia, il layout del circuito è stato leggermente modificato. Tra i tanti cambiamenti, spicca la rimozione della stretta chicane a metà di quello che adesso è diventato un unico grande allungo da percorrere in pieno, coincidente con curva 8, dove sono attese velocità di punta prossime ai 215 km/h.
Alti consumi, poca rigenerazione
Il tracciato nel complesso risulta particolarmente veloce, in netto contrasto con la tortuosa pista di Dyriah. Con sole 11 curve, due lunghi rettilinei e altrettanti di breve lunghezza, la percentuale di tempo sul giro spesa sull’acceleratore è particolarmente elevata, accentuata ulteriormente dalla rimozione della chicane.
Il dispendio di energia quindi è considerevole e la gestione della carica della batteria diventa problematica, considerando anche le poche frenate e le occasioni di rigenerare.
Le modifiche al layout rendono ancor più complessa la scelta della strategia nel pre-gara. I team non potranno più fare pieno affidamento sui dati dell’edizione 2019. L’E-Prix di Santiago del 2020 quindi si configura a metà tra un evento noto e uno completamente nuovo.
L’evoluzione della pista è ridotta rispetto alla gara di Diryah, dove la sabbia del deserto è andata ad acuire il fenomeno. Tuttavia, è lecito aspettarsi ancora un vantaggio per gli ultimi gruppi a scendere in pista durante le qualifiche.
Variabile affidabilità
I lunghi tratti da percorrere in pieno vanno a surriscaldare ulteriormente tutti i componenti del powertain, sebbene il medio utilizzo della frenata rigenerativa compensi parzialmente lo stress su motori, inverter e batterie.
Inoltre, Santiago del Cile è situata a 570 m di altitudine sul livello del mare. L’aria rarefatta quindi influenza negativamente l’aerodinamica e soprattutto il raffreddamento degli organi interni, andando a creare problemi di temperature. La criticità del surriscaldamento è amplificata dalle temperature ambientali attese in città, con picchi di 35° C.
L’affidabilità e la gestione del mezzo giocheranno un ruolo determinante nell’esito della corsa, che nell’edizione 2019 ha visto a numerosi ritiri e problemi tecnici.
Come sempre in Formula E è difficile far pronostici.
La squadra leader nella classifica costruttori, la Mercedes, resta il team da tenere sotto osservazione. In Arabia Saudita le frecce d’argento si sono dimostrate particolarmente veloci ed efficienti in rettilineo, una caratteristica che vista la conformazione del tracciato cileno potrebbe giocare a loro vantaggio.
Oltre alla nota imprevedibilità della Formula E, Santiago del Cile aggiunge ulteriori variabili ad un E-Prix che si preannuncia ricco di colpi di scena.
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Formula E | Santiago E-Prix – Orari TV e anteprima: cambio di layout per la tappa in Cile