L’E-Prix di Berna è davvero servito da lezione. Gli spiacevoli incidenti di gara che hanno caratterizzato la quinta stagione del campionato elettrico hanno spinto la FIA a proporre una revisione dei circuiti di Formula E. Scopriamo in che termini.
Un problema di regolamento Formula E FIA
Dietro alla presenza di curve e conformazioni del tracciato improbabili pare esserci un inghippo regolamentare da risolvere presto. La FIA, infatti, prescrive che la linea di partenza si trovi fra le cosiddette Safety Car Line 1 e 2, corrispondenti a ingresso e uscita pit lane. Mentre questa valutazione è semplice da operare sui circuiti permanenti, la natura dei circuiti cittadini implica che il posizionamento non sia così intuitivo.
Proprio questo loop regolamentare ha fatto sì che a Berna la prima curva fosse una vera e propria chicane, e anche a Parigi curva 1 presenta alcune difficoltà. Qui la FIA deve, e vuole, intervenire.
Risolvere l’inghippo
In questa direzione sembrano andare le parole del direttore di gara Scot Elkins e di Alberto Longo, vice di Alejandro Agag. Ai microfoni di Autosport, i due hanno esposto i prossimi step per trovare una soluzione al problema.
“E’ qualcosa su cui stiamo lavorando a pieno ritmo per la prossima stagione, non avere chicane come quella, men che meno in curva 1, perché è una pessima idea. Il problema era il layout del circuito. La chiave di tutto questo è che in alcuni circuiti, dove c’è un offset fra partenza e traguardo, abbiamo quello che viene chiamato giro zero. Il giro zero è il risultato del modo in cui sono scritti i regolamenti. Fa parte delle difficoltà dei circuiti cittadini e della capacità di seguire i regolamenti che sono stati scritti.”
“La FIA omologa la pista che proponiamo dopo aver fatto uno studio di fattibilità della città. Ma penso che dobbiamo lavorare molto di più insieme per evitare queste chicane non naturali che causano bandiere rosse e grandi ritardi”.