Il campione in carica della categoria Jean Eric Vergne non le ha mandate a dire ai propri colleghi, che con la loro eccessiva aggressività hanno compromesso la sua gara in Messico.
Non è stato un inizio di stagione facile per Vergne. Il pilota francese, campione in carica della Formula E, è ancora alla caccia della sua prima vittoria stagionale. Dopo l’e-prix di Santiago del Cile aveva già criticato il format attuale di qualifica, che penalizza i piloti in testa alla classifica di campionato.
In Messico invece la sua frustrazione è stata causata dai numerosi incidenti che lo hanno visto incolpevolmente coinvolto. A inizio gara è stato tamponato dalla Jaguar di Piquet, che gli ha danneggiato il retrotreno. Successivamente la seconda Jaguar, quella di Evans, lo ha urtato, facendolo andare in testacoda. Infine, c’è stato un ulteriore contatto con la Nio di Dilmann.
Queste sono le parole che l’alfiere della Techeetah ha rilasciato ad Autosport.
“C’è molta frustrazione. Sono stato colpito, mi sono girato, Evans non ha ricevuto alcuna penalità, sono stato superato da tre vetture durante il regime di full corse yellow e nessuna di loro è stata sanzionata. Uno che ha tagliato la chicane e mi ha colpito non ha ricevuto nessuna penalità”.
Vergne spera in una maggiore chiarezza e severità da parte della direzione gara.
“Vorrei capire che regola è, forse è nuova e dalla prossima gara tutti si colpiranno a vicenda. E’ così già adesso. Non sto partecipando a quel gioco, ma per me questo non è motorsport. Non mi piace questo modo di correre, con i piloti che si urtano senza fine gli uni contro gli altri, non si vede questo in Formula 1. Spero che le cose cambieranno perché non mi sto divertendo per niente”.
Tanti gli episodi in questione
Il pilota francese ha escluso che i numerosi contatti possano essere dovuti alle nuove vetture di seconda generazione, capaci di viaggiare più vicine le une alle altre.
“Era così anche l’anno scorso e le regole erano molto severe. Ho ricevuto una penalità drive-through a Zurigo per essere ripartito due decimi prima della fine della full course yellow. In Messico, tre auto mi hanno superato [durante l full course yellow, ndr] e non è successo niente”.
Tuttavia, il campione in carica non guarda solo agli episodi che lo hanno visto coinvolto, ma anche quelli a sfavore dei suoi diretti rivali in campionato.
“Guardate a Robin Frijns, che ha completamente bloccato Jerome D’Ambrosio in qualifica. Lo ha ostacolato, rovinando completamente il suo giro, e ha ricevuto solamente tre posizioni di penalità in griglia. Cosa significa? Se io fossi in competizione contro un mio rivale in campionato, lo bloccassi e completassi un buon giro, lui sarebbe ultimo e io avrei solo tre posizioni di penalità in griglia? Non ha per niente senso. Niente ha avuto un senso [in Messico, ndr], non capisco”.
Vergne ha concluso rivelando un retroscena.
“Sono professionale tuttavia, perciò sono andato dal direttore di gara, gli ho chiesto spiegazioni su tutto e lui non mi ha dato alcuna risposta. Io capisco, ha fatto il suo lavoro perché ha segnalato tutto quello che è successo, quindi ha visto tutto, il che è un bene, ma poi per me non ha avuto senso quanto c’è stato alla base delle decisioni e penso che non l’abbia avuto nemmeno per lui. Parlerò di più con lui e capirò cosa realmente sia accaduto.”
La prossima gara a Honk Kong mostrerà se le parole di Vergne avranno sortito qualche cambiamento.
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