Con questo articolo apriamo una breve serie consacrata a fornirvi un’immagine completa di quello che la Formula E sta per diventare nell’imminente stagione. Scopriremo i vari aspetti della seconda generazione di questo campionato, al debutto tra pochi giorni: tutto quello che c’è da sapere per seguire la categoria elettrica. Guida Formula E
Innovazione ad alto voltaggio
Quando si parla di Formula E ci sono sempre pareri discordanti: alcuni sono incuriositi, tanti sono scettici, molti altri non sanno di cosa si tratta. A qualunque di questi tre gruppi apparteniate, a voi è dedicato questo articolo e tutta la guida che oggi inauguriamo.
La Formula E è un campionato automobilistico elettrico urbano, il primo al mondo. Si tratta della categoria automobilistica più in crescita, da tutti i punti di vista, e credo anche che sia quella che più di tutte abbia un grande potenziale ancora tutto da esprimere. Perciò, siamo qui per raccontarvi la quotidianità di una serie molto dinamica, ma ancora (mi)sconosciuta. Ma prima di scendere dei dettagli sportivi e tecnici, è bene smontare qualche falso mito, e darci (almeno) 10 buone ragioni per cui vale la pena di scoprire questa Formula E.
1. Non è la versione elettrica della F1 (e non vuole esserlo)
Sono tante le caratteristiche che la contraddistinguono dalla F1 e dal resto del motorsport: certo, la più importante è il suo propulsore elettrico, formato da componenti completamente diverse da quelle delle F1, e che analizzeremo in questa guida alla Season 5. Per esempio, la maggior parte delle F.E non hanno il cambio.
Ma anche il “vestito” è decisamente diverso. Le vetture sono molto più solide e compatte rispetto alla F1, dove un sottile e delicato equilibrio influenza non poco le prestazioni in pista. Le vetture di F.E si caratterizzano per una aerodinamica con pochissimo carico. Questo le rende più “dure”, con la necessità di una guida molto più “fisica”. (“Dopo il terzo giro ho dovuto rallentare perché iniziavo a stancarmi” cit. Nico Rosberg).
Ancora, le gare saranno a tempo: 45 minuti. Questo significa che gli ePrix dureranno indicativamente la metà di un GP di F1. Ma significa anche che alla partenza nessuno saprà quante tornate durerà la gara. Sarà la velocità e la gestione dell’energia a determinare quanti giri saranno percorsi in 45 minuti. Infine, ricordiamo che si corre quasi esclusivamente in circuiti cittadini. Per questioni di sensibilizzazione del pubblico, ma anche per permettere un funzionamento più efficiente dei sistemi di recupero dell’energia, legati ai freni.
Alcune di queste caratteristiche sono criticate, ma quasi tutti i commenti negativi nascono da un presupposto sbagliato: guardare la F.E con gli occhi della F1. Questo paragone è insensato: avere la velocità pura e l’aerodinamica di una F1 per essere la sua copia elettrica non è l’obiettivo di Agag & co. Semplicemente stiamo parlando di un’altra categoria, un nuovo concept di competizione automobilistica “reinventata”, ben diversa da quelle che già esistono nel motorsport.
2. La season 5 è un nuovo inizio
Con la Season 5, la Formula E ricomincia dalla sua seconda generazione. Dopo le prime 4 stagioni, la classe elettrica si reinventa in tutti i suoi aspetti: nuova vettura, nuovi team, molti nuovi piloti. Soprattutto nuove regole, sportive e tecniche, nuovi circuiti. Sulla base della prima esperienza, la Formula E è pronta a fare il primo passo per dimostrare il suo potenziale. In breve, si tratta quasi di un reset: quale momento migliore per cominciare a seguirla?
3. Il miglior testimonial contro il cambiamento climatico
È probabilmente il motivo più importante. Non riguarda le gare o lo spettacolo in pista. Negli ultimi 50 anni l’umanità ha aperto gli occhi sul cambiamento climatico. Ma bisogna anche passare alle azioni concrete, il prima possibile. L’ambiente rappresenta oggi la più grande questione mondiale: una sfida per la nostra stessa sopravvivenza. Gli ultimi rapporti ci dicono che abbiamo 12 anni prima di entrare in una fase in cui le conseguenze climatiche saranno irreversibili: il punto di non ritorno.
In sé, la mobilità elettrica non può salvare il pianeta, se non si rendono pulite anche le fonti di energia che servono per realizzare e far muovere le vetture. Ma in questo senso, la Formula E porta una testimonianza di cambiamento e innovazione. Lo fa portando questi temi nei giornali sportivi, in TV, ma soprattutto in centro città (ecco un altro buon motivo per correre in strada!). Lo fa dentro e fuori un ambiente, quello dei motori, generalmente più attento al fascino del rumore che all’impatto ecologico dell’uomo. Uno “sporco lavoro” sociale che probabilmente nessuno potrebbe fare meglio al posto suo.
4. Più sorpassi per tutti: un finale di gara col fiato sospeso
È il motivo più vecchio del mondo, un imperativo che nel motorsport si cerca come l’aria: i sorpassi. In paragone ad altre categorie, nonostante i circuiti cittadini, i sorpassi in Formula E sono abbondanti, più “naturali” (non c’è DRS) e spesso tirati. Infatti, non è raro vedere uno dei due sfidanti piantato nelle barriere all’uscita di una cura. Aggiungiamoci anche la sfida di gestione della batteria che fa sì che nel finale di gara i piloti sono chiamati a spremere tutta l’energia rimasta, ribaltando la classifica in pochi km. Chi ha seguito la F.E finora sa quanto sconvolgenti siano gli ultimi giri. Compresi piloti che arrivano al traguardo su tre ruote.
5. Piloti e mercato piloti
A mio avviso, è un’ottima caratteristica attuale, ma anche la più grande sfida della Formula E. Ad oggi in Formula E ci sono piloti con esperienze e provenienze assai diverse. Molti partecipano anche al mondiale Endurance, come Buemi. Molti altri arrivano dall’universo della Formula 1, come l’esordiente Massa e gli altri 3 campioni Piquet Jr, Di Grassi e Vergne. Altri arrivano dal DTM, come il neo-campione Gary Paffet. Questo permette di avere su pista stili di guida completamente diversi e di far emergere il talento.
L’altro lato della medaglia è che la Formula E non ha un suo mercato piloti. Per molti è una seconda opportunità, per altri significa mettersi in gioco, sognando la Formula 1. Scommetto che continuerà ad essere un campionato ricco di piloti molto diversi e perché no, auguriamoci che possa dare opportunità importanti ai tanti talenti presenti in F2 e in F3 che non riescono a trovare uno sbocco nella classe regina. Le difficoltà del programma giovani Mercedes dimostrano questi problemi.
6. I tifosi contano
Ad alcuni non piacerà, ma in Formula E i tifosi spingono i propri idoli, letteralmente. Un televoto gratuito aperto sul sito della Formula E prima della gara permette di attribuire ai 3 piloti più votati il “fanboost”, un supplemento di potenza da utilizzare per un numero di secondi limitato, per una sola volta durante la gara.
In più da quest’anno ci sarà l’”hyperboost” o “attack mode”. Passando da un preciso punto della pista segnalato (un po’ come raccogliere i cubi magici con Mario Kart) tutti i piloti avranno a diposizione un’ulteriore potenza extra (maggiori dettagli nel prosieguo della Guida).
7. Innovazione, laboratorio e prototipi
La Formula E si contraddistingue dalle altre categorie per essere quella più innovativa. Al momento possiamo considerarla la serie che più di tutte può costituire un laboratorio per i futuri veicoli elettrici stradali. La ricerca riguarda numerosi punti, dalla durata delle batterie alla potenza, fino alla ricarica veloce. Le vetture in pista sono davvero dei prototipi per lo sviluppo delle auto di serie. Anche la F1 un tempo lo era, ma i regolamenti troppo stretti impediscono oggi di poter davvero sviluppare molte possibili soluzioni per la strada. Il risultato? Ben 9 costruttori hanno scelto di entrare in F.E. Purtroppo, solo 4 sono quelli presenti in F1.
Who said beauty is only skin-deep? ? ? #ABBFormulaE pic.twitter.com/LxGCQtMmAV
— ABB Formula E (@FIAFormulaE) 22 novembre 2018
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8. Vetture bellissime
Le avete viste, vero? Stiamo parlando delle nuove Gen2, soprannominate “batmobile”. Il loro aspetto futuristico, accentuato da alcune bellissime livree, sembra farci fare un salto in avanti di qualche decennio. Siete pronti a viaggiare nel futuro?
9. Non c’è pausa invernale
Quindi, cari fan della Formula 1, non lamentatevi dell’assenza di gare quest’inverno! Perché dal 15 dicembre 2018 al 10 marzo 2019 si correranno ben 5 ePrix dei 13 totali.
10. È in chiaro
Al contrario della F1 e di moltissime altre manifestazioni sportive, la Formula E è ampiamente visibile in chiaro. In Italia, Mediaset è titolare dei diritti di trasmissione per le prossime 5 stagioni. Qualifiche e Gara sono solitamente trasmesse in diretta su Italia 2 (canale 120 digitale terrestre o 16 satellitare), e a volte anche su Italia 1. Anche Eurosport copre la Formula E sul suo portale, ma a pagamento.
Mi auguro che la Formula E si sia meritata un’opportunità. Al prossimo appuntamento con la Guida alla Stagione 5 di Formula E!
Foto: FIA Formula E
Guida alla Formula E ep.2 | “Racing reinventato”: il regolamento sportivo della Season 5