In questi giorni si è tenuta la quarta edizione del Salone dell’Auto di Torino, nel bellissimo scenario del parco del Valentino. Girando tra gli stand è possibile ammirare concept futuristici di diversi prototipi, ibridi ed elettrici, che possono fornire un’indicazione su come saranno le corse del futuro.
SC17
La SC17 è la monoposto realizzata dalla Squadra Corse del Politecnico di Torino per prendere parte alla Formula Student, un campionato universitario che mette alla prova gli atenei di tutto il mondo.
Il Politecnico di Torino in particolare partecipa con una vettura interamente elettrica. A differenza delle Formula E, le monoposto di questa categoria sono quasi tutte caratterizzate dalla trazione integrale, ottenuta montando un motore elettrico per ogni ruota. Quest’architettura, unita a un sofisticato sistema di controlli elettronici e al peso piuma di 220 kg, permette alla SC17 di raggiungere i 100 km/h in 2,3 secondi. Il team campione del mondo in carica tuttavia, vale a dire AMZ di Zurigo, è detentore del record mondiale di accelerazione: da 0 a 100 in 1,5 secondi.
La sinuosità dei tracciati della Formula Student fa sì che tutta la vettura sia improntata all’accelerazione, motivo per cui l’autonomia è limitata a 25 km e la velocità massima non superi i 120 km/h.
Resta comunque valido il concetto dei 4 motori per sfruttare al meglio tutta la coppia della trazione elettrica. Un’architettura questa che potrebbe essere montata sulle Formula E in futuro, ma che ben si adatta anche a un sistema di propulsione ibrido, quale quello delle moderne Formula 1.
L’autonomia ridotta e quindi le batterie estremamente leggere ben si adattano a un format di gara quale quello del Rallycross. Non è un caso infatti che più volte si sia parlato di elettrificare in futuro le vetture del WRX. Vedremo un formato simile anche in pista?
TECHRULES REN RS
La Techrules è una recente casa automobilistica cinese. La REN RS è la versione da competizione della REN ed è stata largamente sviluppata in Italia, con il design e l’aerodinamica curati da Giugiaro e la telaistica e alcuni componenti meccanici dall’azienda torinese L.M. Gianetti.
La Techrules Ren RS si avvale di un sistema di propulsione decisamente innovativo, ossia il motore TREV: Turbine-Recharging Electric Vehicle.
Oltre alle batterie al litio da 28,4 kWh, è presente anche un sistema a singola o doppia turbina, a seconda della configurazione, alimentato a gasolio, che serve a ricaricare le batterie quando il livello di carica diventa critico. In questo modo con un pieno di carburante l’autonomia dichiarata sfiora i 2000 km nonostante il peso sia sotto le due tonnellate ( non eccessivo per un auto elettrica con queste prestazioni), rendendo la REN RS perfetta per una competizione endurance.
Nella versione più potente sono montati addirittura sei motori elettrici, uno per ogni ruota anteriore e ben quattro su quelli posteriori, per un totale di 1300 cavalli!
La grande potenza, l’aerodinamica attiva e il telaio in carbonio rendono la Techrules una splendida opportunità per il futuro delle corse,;capace di unire il rombo del motore termico con la reattività della propulsione elettrica in;una simbiosi estremamente ecologica ed efficiente.
SPICE-X
La Spice-x è la vettura che con più probablità vedremo impegnata in pista a breve.
Ispirata alle Formula E, la Spice-X si differenzia da una monoposto grazie a un telaio che carena l’intero corpo vettura,;ruote e abitacolo compresi, collocandosi più in un contesto di corse di Prototipi e Gran Turismo.
Sotto al telaio si nasconde una trasmissione interamente elettrica, che offre ottime prestazioni pur essendo semplice, nelle spese di gestione e;di manutenzione che risultano modeste come gli importi dei materiali impiegati, l’ideale per chi volesse gestirla in pista.
Tuttavia il peso ridotto, il cambio automatico e l’ottimo rapporto peso-potenza conferiscono;alla Spice-x prestazioni eccezionali: con soli 30 kW di potenza la vettura accelera da 0 a 100 km/h in 2,8 s, con una velocità massima di 240 km/h.
La Spice-X al momento è in cerca di investitori interessati a impiegarla in una competizione,;ma le sue eccezionali caratteristiche lasciano presagire che non dovremo attendere molto per vederla in azione.
PININFARINA SIGMA GRANP PRIX
La Pininfarina Sigma Grand Prix è inserita insieme a queste altre vetture futuristiche con valore simbolico.
La Sigma infatti nasce nel 1969, in un contesto in cui nelle corse si moriva abbastanza frequentemente.
Si tratta di una Formula 1 montante un motore Ferrari V12 da 436 cavalli, ispirata alla 312 e con un peso di 590 kg. Essa presentava diverse soluzioni all’avanguardia in termini di sicurezza, come i sidepod estesi dietro alle ruote posteriori per impedire il decollo della vettura inseguitrice, una cellula di sicurezza;attorno al pilota, un sistema di estinzione degli incendi e una innovativa e più sicura architettura dei serbatoi di carburante. Sebbene non venne mai impiegata in gara, la Formula 1 made by Pininfarina;ha portato alla ribalta diverse soluzioni finalizzate alla sicurezza che sono poi state adottate anche dalle scuderie di Formula 1.
Ecco quindi che la Sigma Grand Prix diventa simbolo dell’innovazione, della capacità di inventare qualcosa di nuovo, di vedere il futuro prima ancora di realizzarlo.
Il futuro dell’automobile si prospetta sempre più orientato all’elettrico e all’ibrido e;anche se persistono svariati problemi in questo campo tecnologico, bisogna continuare a lavorare per progredire. Quale campo migliore delle corse dunque?
Tuttavia, l’elettrico e l’ibrido non escludono il buon vecchio motore termico. Sarebbe bello vedere la Techrules Ren RS o la Spice-X gareggiare contro le moderne vetture da corsa con un;motore a combustione. Solo il futuro ci dirà se vedremo mai questa intrigante sfida…
Salone dell’Auto | Parco del Valentino, dove nacque la leggenda Ferrari in F1
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