Monaco, altro che noia: il numero di sorpassi in Formula E è da capogiro

Monaco = noia, ma la Formula E non è d’accordo: sul circuito del principato è record di sorpassi.

La gara di Formula E a Monaco è andata contro lo stereotipo del circuito del principato: il numero di sorpassi, storicamente basso in ogni categoria, non ha avuto precedenti.

Formula e monaco sorpassi
Foto: Marco Talluto per F1inGenerale

L’inizio della stagione 2024 di Formula E sta regalando gare che definire “Imprevedibili” è estremamente riduttivo. Con ben 7 vincitori diversi nelle prime otto gare, nulla è mai scontato nella categoria full electric. Basta pensare che, in quel di Montecarlo, è riuscita a sfatare uno dei miti che resistono da più tempo nel mondo delle corse: “A Monaco non si sorpassa”.

L’edizione più recente del gran premio di Formula 1, quella del 2023, ha visto la misera cifra di 22 sorpassi in pista, numero che si traduce in uno ogni quasi quattro giri. Anche nelle categorie minori la situazione non migliora, e nonostante la parità delle prestazioni delle vetture è una sfida ugualmente impossibile superare sul principato.

E poi c’è la Formula E. Nella tappa monegasca, il contatore dei sorpassi si è fermato all’impressionante numero di 197. Il tutto in soli 31 giri (29 originali + 2 aggiunti causa Safety Car) contro i tipici 78 della Formula 1.  Un numero a prima vista privo di ogni senso, nove volte superiore a quelli della categoria regina. Dove sta il segreto?


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In primo luogo, andrebbe ricercato nelle vetture. Piccole e scattanti, con il passaggio da Gen 2 a Gen 3 le monoposto sono diventate ancora più piccole. I 13 cm di passo in meno uniti ai 10 in meno di larghezza, in tracciati come quello monegasco, si fanno sentire.

Un altro aspetto da non dimenticare è la robustezza delle vetture, che a volte invoglia i piloti anche ad “Esagerare” con manovre al limite. Infine, la necessità di gestire costantemente l’energia a disposizione porta i piloti a pratiche di regen molto invasive, tanto che spesso la frenata inizia già a metà rettilineo. È quindi molto più facile per chi insegue trovare il pertugio in staccata, ricaricando meno la batteria in quel giro e compensando in quello successivo.

Foto di copertina: Marco Talluto per F1inGenerale

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