Uno dei motivi principali per cui la Formula E è una della categorie più interessanti è il grande equilibrio delle gare. Infatti le varie stagioni hanno visto un gran numero di vincitori e poleman diversi.
La quinta stagione di Formula E è stata una delle più equilibrate da quando il campionato 100% elettrico ha cominciato a correre nelle città. Infatti sin dal prima gara di Ad Diriyah, vinta dalla BMW di Antonio Felix Da Costa, nelle prime otto gare ci sono stati 8 vincitori diversi e la cosa più sorprendente è che gli 8 piloti erano di altrettante squadre diverse. Nella stagione 6 questo numero potrebbe essere ulteriormente implementato con l’aggiunta dei due piloti Porsche sulla griglia di partenza. Formula E vincitori
Questo quindi sottolinea come ci sia un grande equilibrio non solo in termini di prestazioni, ma soprattutto in termini di abilità di guida. Le nuove vetture hanno cambiato il modo di vedere la Formula E; nelle prime stagioni i piloti erano in grado di sfruttare tutta l’energia della vettura perchè, in base alla strategia concordata con l’ingegnere di pista, avevano la possibilità di fermarsi ai box e cambiare vettura.
Con la GEN2 (le nuove vetture con una batteria più grande e più duratura) il pilota si trova di fronte ad una doppia gestione; da un lato gli pneumatici, dall’altro la carica residua e il surriscaldamento. Tutto questo ovviamente dipende anche dal tipo di gara (condizioni del tempo) e dal tipo di pista (tipologia di asfalto).
Perchè tutto questo equilibrio?
I motivi che creano questa diversità di vincitori sono vari ma ce ne sono tre che più di tutti creano questa incertezza sul risultato finale: vetture simili,tracciati corti e piloti di alto livello.
Le vetture di Formula E hanno un telaio e un’aerodinamica che è uguale per tutti. I costruttori possono solo sviluppare il loro powertrain con eventualmente il cambio e variare gli assetti. Questo significa che in termini di prestazioni le vetture sono molto simili sul giro singolo. A questo è legato il fatto che i circuiti sono brevi e di conseguenza il tempo sul giro è ridotto con il risultato di avere le vetture molto vicine tra loro.
Se le vetture sono molto simili, è chiaro che a far la differenza è il pilota. Nelle ultime stagioni infatti la Formula E ha visto l’arrivo di grandi piloti da varie competizioni (F1, GT, WEC, DTM); l’ultimo in ordine temporale è stato Felipe Massa nel team Venturi come compagno di squadra di Edoardo Mortara, vicecampione DTM nel 2016 e vincitore della FIA GT Cup di Macao. In questa settimana inoltre James Calado, pilota Ferrari nel WEC e vincitore della 24 ore di Le Mans, ha completato la lineup di Panasonic Jaguar con Mitch Evans.
Per concludere, la Formula E offre a tutti i piloti la possibilità di fare la pole position e di vincere una gara. Se quindi si è alla ricerca di una categoria in cui il pilota con il suo stile di guida fa ancora la differenza, la Formula E può dare delle grandi soddisfazioni.
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Perché seguire la Formula E: gare nel cuore delle città per essere più vicina ai fan