Negli ultimi giorni si stanno diffondendo numerose voci di corridoio, più o meno ufficiali, su alcuni aspetti della Formula E. Il sito e-racing365 riporta alcuni grandi e piccoli particolari che contribuiscono a delineare l’aspetto della classe elettrica di oggi e di domani. Regolamento Formula E
Novità al regolamento sportivo
Stando alle ultime rivelazioni, sarà molto difficile vedere in pista la Safety Car durante un ePrix, nonostante, ci auguriamo, resteranno ricchi di imprevisti. La prima modifica, riportata direttamente dall’esordiente (ma già bicampione DTM) Gary Paffett, riguarda il regime di gara con pericolo in pista. Fino all’ultima stagione, le misure a disposizione dei commissari andavano dalla bandiera gialla alla Safety Car. A queste si aggiungeva il Full Course Yellow, una condizione nella quale le posizioni erano congelate e la velocità limitata a 50 km/h, con una pista totalmente coperta da bandiere gialle, in maniera analoga a quanto avviene in F1 con la Virtual Safety Car.
Ebbene, pare che dalla nuova stagione l’intervento della Safety Car diventerà già da regolamento qualcosa di davvero eccezionale. Inoltre, la fase finale del FCY, dopo il ripristino delle condizioni della pista, vedrà le vetture comporre uno schieramento di (ri)partenza nell’ordine in cui si trovano, come già avviene in altre categorie, come Indycar e NASCAR. Si configura, quindi, l’ennesima soluzione a vantaggio dello spettacolo. La conseguenza sarà che, chi fino al momento della ripartenza aveva in serbo il maggior quantitativo di energia, potrà impiegarlo per uno spunto migliore.
E proprio il risparmio di energia è l’oggetto della seconda modifica. Come i più appassionati ricorderanno, la Commissione sportiva della Formula E aveva deciso di attribuire 1 punto ad ogni gara a chi, tra i primi 5, arrivava al traguardo con il maggior quantitativo di energia ancora “a bordo”. Lo scopo era quello di premiare il pilota migliore nella gestione della gara. Pare che in queste ultime settimane si sia deciso di non attribuire più questo punto, che incentiverebbe i piloti a risparmiare l’acceleratore più che a spremere le prestazioni della propria Gen2, com’è auspicabile che accada in una competizione automobilistica tra “prototipi”.
Dove sta andando la Formula E?
Queste due ultime modifiche si aggiungono alle misure dirette ad aumentare lo spettacolo in pista, forse persino ad esagerare lo spettacolo in pista. Premesso che il paragone tra la classe elettrica e la Formula 1 è qualcosa di difficile e assolutamente inutile per una valutazione, in Formula E sono assenti molte delle variabili che invece determinano i risultati della classe regina. Il consumo delle gomme (ma potrebbe non essere più così, come abbiamo raccontato qui) le strategie, il delicato equilibrio di una vettura, l’affidabilità, il DRS non hanno corrispondenti. In Formula E, categoria molto più “al naturale” e senza troppe complicazioni, c’è da chiedersi quale sarà il frutto della commistione tra Fanboost, Hyperboost (ne abbiamo parlato qui), gara a tempo e nuova procedura di FCY, tutt’altro che rara per un campionato che corre, secondo il suo stesso concept, quasi esclusivamente in tracciati cittadini.
Si configurano degli ePrix ad “alta densità di spettacolo”. Dall’altro lato della medaglia, il rischio è quello di avere una “americanizzazione” delle gare, focalizzate più sull’audience che sulla competizione. In questo, il paragone con NASCAR è particolarmente azzeccato. Da un primo punto di vista, c’è da intendersi, stiamo parlando di una serie che si sta ancora diffondendo. Anzi, forse proprio l’attesa per la Stagione 5 sta dando una prima forte accelerazione alla sua diffusione. Inoltre, l’eliminazione del cambio vettura a metà gara sembra aver preoccupato la Commissione sportiva, che è stata spinta così a mettere sul tavolo numerosi cambiamenti. Dall’altra parte, il pubblico a cui questa “formula” si rivolge si aspetta un buon livello di competizione, come una evoluzione di ciò che la F.E è stata in grado di garantire nelle passate edizioni.
Questione di identità
Perciò, dubbi e preoccupazioni sono da evitare: il volto della Formula E sarà svelato il 15 dicembre in Arabia Saudita, e un primo bilancio potrà farsi soltanto dopo la prima parte di campionato. Questa classe si è sempre dimostrata estremamente dinamica, in grado di adattarsi e cambiare le proprie regole in maniera molto più rapida rispetto alle altre categorie (ricorderete l’abolizione del tempo minimo per il cambio vettura, fatta in corso di stagione). In più, è sempre stata decisamente orientata a garantire non solo spettacolo ma anche un’ottima qualità tecnica. Quest’anno al via saranno presenti ben 9 costruttori su 11 team, e oltre a loro lo stesso CEO della Formula E, Alejandro Agag, è ben determinato a puntare su innovazione tecnica e costi contenuti, due tra le caratteristiche base per una competizione automobilistica di successo.
Sulla scia di ciò, è stato proprio il manager spagnolo a evidenziare che la Formula E è;ben più concentrata su questioni di “sostanza” piuttosto che di “forma”. Nelle scorse settimane alcune voci suggerivano che la Formula E si stesse per candidare presso la;FIA per ricevere la qualità di “World Championship”, affianco solamente a F1, WEC, Rally e Rally Cross. Ma è stato proprio il CEO a ribadire che questo passaggio non è in programma a;breve, lasciando intendere che è ben più importante concentrarsi sulla qualità piuttosto che su una qualificazione che avrebbe come conseguenza la;lievitazione dei costi necessari per iscriversi e gestire il campionato. E infatti, nelle ultime ore si è diffusa anche la notizia che la seconda generazione di vetture avrà una vita più lunga del previsto.
Si sta pensando di estendere la sua “carriera” fino alla stagione 2021-2022 per un totale di 4 edizioni. Ma tutto dipenderà dal grado di sviluppo delle ricerche, in pista ma soprattutto fuori: quanto le tecnologie avanzeranno? Quanto la Gen2 riuscirà a mantenere alto il suo livello di innovazione e a svilupparsi in questi 4 anni?
Aumentano le domande, crescono le aspettative.
Foto: motorsport.com; fia.com; IG@graypaffett; sportmediaset.com
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