Giallo sull’eprix di Santiago del Cile per una irregolarità nelle cinture del team vincitore. Le polemiche e altri retroscena sulla corsa cilena.
Foto: ABB Formula E
Quando ancora non erano finiti i festeggiamenti dopo l’emozionante gara di sabato, marchiata con una storica doppietta del team Techeetah e col successo di Jean Eric Vergne, è arrivata una notizia che ha tenuto il team cinese con il fiato sospeso: alle verifiche tecniche è stata riscontrata una irregolarità nelle cinture di sicurezza.
In occasione del quarto round stagionale della Formula E infatti è stata introdotta una nuova tipologia di cintura di sicurezza. In contemporanea è stato anche eliminato il tempo minimo per il cambio di monoposto. Fortunatamente il team cinese se l’è cavata con una sanzione pecunaria, ma la questione non è terminata lì.
Daniel Abt, pilota ufficiale Audi, ha scritto sul suo profilo Twitter: “Scelta saggia e buona per lo sport. Ma se vieni squalificato a causa di un numero sbagliato senza alcun guadagno di performance, non capisco come puoi farla franca modificando un componente di sicurezza e acquisendone un vantaggio. Non è giusto e non è un trattamento equo…”.
Good for the sport and the right decision. But if you get DSQ with no performance gain because of a wrong number I don‘t understand how you only get a fine when modifying a safety part and gaining advantage. No fair and equal treatment… ?? https://t.co/HjCE2fO4Ze
— Daniel Abt (@Daniel_Abt) 4 febbraio 2018
Vergne infatti era stato anche il più rapido nel cambio vettura. Ricordiamo inoltre che Abt era stato privato della vittoria nella seconda gara a Honk Kong, il giorno del suo compleanno, a seguito di una squalifica. Si possono quindi facilmente comprendere le ragioni alla base delle parole del pilota.
Quel giro in più…
Nonostante le polemiche, l’esito della gara resta il verdetto della bandiera a scacchi. La strepitosa resistenza di Vergne nel finale di gara acquista ancora più valore alla luce di un curioso dettaglio, che poteva rivelarsi fatale.
Il display del volante della seconda auto infatti segnalava un giro in più da percorrere nella distanza di gara. Il motivo è ancora ignoto, ma sta di fatto che Vergne ha dovuto affrontare una seconda metà di gara decisamente più conservativa rispetto compagno di squadra, per preservare l’energia necessaria a percorrere quel giro in più che non era in programma.
Sull’altra Teceetah invece, quella guidata da Andrè Lotterer, è saltato il collegamento audio: ai tecnici del team asiatico prudevano sicuramente le mani nel vedere le manovre aggressive di Lotterer ai danni del compagno senza poterlo avvisare.
E i due piloti? Chi pensava che dopo l’aggancio a ruota bloccate nella staccata verso curva uno il clima interno sarebbe stato di fuoco si è dovuto ricredere: appena scesi dalle vetture infatti i due si sono abbracciati e complimentati a vicenda.
Foto: ABB Formula E
Il buono, il brutto e il cattivo…
Chi invece non è per niente soddisfatto è il campione in carica Di Grassi, ancora costretto al ritiro e a zero punti in campionato. Un campionato che appare più incerto che mai, con Vergne e Rosenqvist in vetta alla classifica separati da pochi punti, così come le rispettive scuderie nel costruttori.
Sarebbe un errore tagliare fuori Buemi e la Renault, più distaccati, ma in possesso di uno dei pacchetti migliori del lotto. Si preannuncia un duello a tre in perfetto stile texano nella lotta all’iride.
Quale luogo migliore quindi per il prossimo eprix di Città del Messico? L’appuntamento è per il 3 Marzo.
Foto: ABB Formula E