Si è svolto domenica sul tracciato dell’Albert Park di Melbourne il Gran Premio d’Australia, primo appuntamento di questa lunghissima stagione 2019 di Formula 1. Le sorprese non sono mancate fin da subito, proviamo ad analizzare gli argomenti principali. analisi GP australia 2019
Ferrari, raramente così male, solo carenza di prestazioni o anche problemi?
Di sicuro la grande delusione dell’alba italiana è stata la rossa. Abbiamo provato ad analizzare i tempi per capire se la debacl è stata costante oppure se c’è stato qualche momento particolare. Abbiamo così analizzato l’andamento del distacco tra Vettel e Hamilton per fare una misura della prestazione della rossa.

Abbiamo così scoperto che nel primo stint la Ferrari di Vettel era circa 2 decimi e mezzo al giro più lenta della freccia d’argento del campione del mondo in carica, mentre a sorpresa nei 15 giri successivi al pit-stop il distacco si riduce a solo 15 millesimi al giro, praticamente la rossa numero 5 ha fatto 15 giri sui tempi della mercedes numero 44. Poi qualcosa che non ha funzionato si è innescato: dopo il bel sorpasso di Verstappen con grande trazione sul secondo rettilineo i tempi di Vettel sono crollati, tanto che da lì in poi il ferrarista ha accusato una media di distacco di 1.2 secondi al giro dal rivale inglese. Addirittura gli ultimi 3 giri Vettel è stato così conservativo da prendere quasi 4 secondi al giro… Sono i numeri di un crollo importante e repentino. La Ferrari non aveva le prestazioni per impensierire Bottas, è evidente, ma un improvviso rallentamento del genere ci fa pensare a un problema di affidabilità insito nella rossa e che forse i tecnici di Maranello stanno al momento cercando di nascondere per evidenti ragioni. Certo è che se la Ferrari non risolve i suoi problemi velocemente, di qualsivoglia natura siano, la corsa al mondiale potrebbe farsi da subito molto complicata.
Bottas un razzo imprendibile per tutti nel primo stint – Verstappen al suo livello nel secondo.
Chi ha fatto chiaramente una gara da incorniciare è Valtteri Bottas, e i tempi non mentono. Basti pensare che nei primi 21 giri è stato il pilota più veloce in pista per ben 18. Ecco l’analisi degli stinti dei primi 6 classificati:

Solo Verstappen tiene la sua media vicina a quella del vincitore nel secondo stint, per gli altri non c’è storia. È interessante notare come il secondo stint di Leclerc con gomme dure sia mezzo secondo di media più veloce rispetto a Vettel con gomme morbide.
Guardando l’andamento dei distacchi è evidente poi come la freccia d’argento numero 77 non abbia avuto rivali, con le linee degli altri che puntano verso il basso per quasi tutta la gara.

Ancora una volta si vede la RedBull di Verstappen che rimane competitiva nella lunga durata e che quindi sembra continuare a portare con sé il vantaggio di gestire benissimo le gomme, probabilmente grazie alla combinazione di un’auto gentile sugli pneumatici e di un pilota che riesce a gestirli molto bene.