L’ex CEO Ferrari Jean Todt ritiene che la pressione esercitata dai media e dai tifosi potrebbe destabilizzare l’operato di Frederic Vasseur e portare ad un ennesimo cambio di team principal.
Sono passati più di quindici anni dall’addio di Jean Todt alla Ferrari. Da allora, sono già quattro i team principal che si sono avvicendati, e nessuno di essi è stato in grado di riportare il titolo a Maranello dall’ormai lontano 2007, quando Kimi Raikkonen si impose in Brasile. Chiaramente, Frederic Vasseur sta lavorando senza sosta per cercare di interrompere tale maledizione, anche se la pressione esercitata da media e tifosi potrebbe giocare brutti scherzi al francese.
Todt identifica la pressione di stampa e tifosi come uno dei mali principali in Ferrari
“Per vincere bisogna mettere insieme tutti gli elementi e oggi questo sta un po’ mancano”, ha sottolineato l’ex presidente FIA a Canal Plus. ”Non molto, ma un po. La Ferrari è una squadra diversa, perché crea emozioni e passione come nessun’altra. Poi, se le cose non vanno, la tendenza è che con la pressione dei media e dei tifosi dobbiamo cambiare team principal. Questo non è necessariamente una buona cosa”.
“Penso che, all’epoca in cui ero il capo, uno dei vantaggi che ho potuto avere, e che poi ci ha permesso di avere successo, è stato proprio quello di poter beneficiare della stabilità. Adesso non manca molto ma, detto questo, sappiamo bene che sono gli ultimi millesimi i più difficili da raggiungere”.
Nonostante il vero operato di Vasseur potrà essere giudicato solo a partire dalla prossima stagione, la mano del francese si è vista già nel corso del 2023, avendo già mescolato le carte nelle posizioni di vertice della scuderia.
Ciò non è stato ovviamente sufficiente per correggere i problemi di una vettura nata male fin dal principio, ma a Maranello sarà fondamentale iniziare il 2024 partendo da basi solide per cercare di accorciare il gap tecnico da Red Bull nel minor tempo possibile.
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“La Ferrari è un’istituzione italiana, e probabilmente ci sono troppe persone ai vertici”, ha aggiunto Todt. ”Tutti hanno un contributo e hanno voce in capitolo”.
”Dall’esterno, uno dei nostri punti di forza è che ci muoviamo rapidamente, prendiamo decisioni e le rispettiamo. Se prendiamo una decisione sbagliata, la cambiamo. Penso che, per la Ferrari, i giornali abbiano una tale influenza su ciò che accade lì. Quindi è una grande pressione essere lì”.
Le parole di Todt confermano l’analisi fatta da Christian Horner poco tempo fa, il quale ha identificato la pressione della stampa e dei tifosi come il principale male che affligge il cavallino storicamente. Ovviamente, ciò non può essere una scusante per i deludenti risultati degli ultimi anni, ma è indubbio che lavorare in Ferrari ha un significato diverso rispetto agli altri team a livello di aspettative.
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5 commenti
Balle, la ferrari è semplicemente sopravvalutata.
E’ un teaìm come tutti gli altri ha vinto di più solo perchè corre da più anni, ma i risultati raggiunti da Mercedes-AMG o RedBull dimostrano che la ferrari è un bluff.
Bluff? Mercedes e Red Buff vincono facile… Chi hanno che lottano fino alla fine come succedeva alla Ferrari? Non dico ai tempi di Schumacher ma la storia dice che la Ferrari ha vinto in anni in cui ha sputato sangue per vincere!!
Red Bull e Mercedes vincevano già prima di correre grazie ai regolamenti trogloditi fatti negl’ultimi 10 anni.
Ma pressione dove, che hanno una stampa costantemente a favore anche quando la situazione è disastrosa? A oggi la pressione è totalmente a zero, all’epoca di Todt era ben diversa, oggi non hanno pressioni interne e nemmeno esterne
Purtroppo , la Ferrari ha preso la strada dello stato e della politica italiana , persone sbagliate nei posti sbagliati.
Buttate fuori solo Agnelli, e lui il male.