Max Verstappen e Gianpiero Lambiase hanno avuto più di una scaramuccia nel 2023, nonostante una stagione completamente monopolizzata dal fuoriclasse olandese, ma cosa succederebbe se Red Bull smettesse di dominare?
17 vittorie e 11 pole position su 20 gran premi disputati: questo è l’incredibile bottino che Max Verstappen è riuscito a portarsi a casa in una stagione senza la benché minima opposizione da parte degli inseguitori. Nonostante il netto dominio, l’olandese è stato ripreso più volte a battibeccare con Gianpiero Lambiase nel corso dell’anno, con l’ingegnere di origini italiane che teme che il rapporto possa deteriorarsi qualora Red Bull dovesse smettere di vincere un domani.
Lambiase rivela “la sua più grande paura” nel rapporto con Max Verstappen
“La mia paura più grande è che la concorrenza aumenti e che non vinceremo tutte le gare, – ha dichiarato Lambiase in tono scherzoso al Red Bull Talking podcast – ”perché vedete come mi sta trattando in questo momento! E sta vincendo tutte le gare, quindi non vedo l’ora di ricominciare!”.
Verstappen e Lambiase, nel corso degli anni, hanno cementificato il loro rapporto sia in pista che fuori, attraversando alti e bassi nell’era di maggior dominio Mercedes, fino ad arrivare all’incredibile vittoria iridata al termine della stagione 2021.
Tra il 2016 e il 2020, infatti, Max non ha potuto far altro che raccogliere le briciole lasciate dalle frecce d’argento, utilizzando però quegli anni per crescere sotto molti punti di vista. L’olandese approdò in Red Bull all’età di soli 18 anni, e oltre ad essere maturato come pilota, anche la relazione lavorativa con GP è andata evolvendosi nel corso degli anni.
“Ho iniziato a lavorare con la squadra quando avevo 18 anni”, ha affermato Max. “Ora ne ho 26. Quindi, anche come persona, credo di essere cresciuto molto. Quando ripenso a quel tipo di immagini nelle prime gare che ho fatto con la squadra, penso: ‘Oh, mio Dio’. È molto diverso. Credo anche nel mio comportamento sia naturale che, il fatto che io sia cresciuto, abbia aiutato molto il rapporto con gli altri”.
“Mi arrabbio ancora. Anche in una stagione così dominante, quando le cose non vanno bene. È lo stesso per il GP, vogliamo ancora vincere. Vogliamo fare tutto nel modo più perfetto possibile, anche se nessuno è perfetto”.
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“Cerchiamo di avvicinarci il più possibile alla perfezione. Per questo a volte, abbiamo ancora delle discussioni, ma questo perché siamo molto motivati a vincere. Non ci piace quando usciamo da un weekend dicendo: “Oh, come avremmo potuto fare le cose meglio? Credo che sia un bene perché, se non hai quella spinta, allora penso che ci sia qualcosa che non va”.
Le parole di Verstappen testimoniano la maniacalità nel lavoro ed il perfezionismo di un pilota che punta non solo ad annientare i propri colleghi in pista ogni weekend, ma anche a massimizzare ogni singolo aspetto, non lasciando nulla al caso.
“Mi è stata chiesta una parola per descrivere Max”, ha aggiunto in cocnlusione Lambiase. “La mia parola è stata insaziabile. A prescindere da quante gare vinciamo o da quanti campionati abbiamo vinto o potremmo vincere, credo che non siamo mai contenti”.
”Dato che la nostra asticella è così alta, direi che siamo entrambi perfezionisti in questo senso. Credo che sia questo che ci spinge a continuare a fare quello che stiamo facendo, a seguire il processo e a ottenere il meglio che possiamo”.
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