L’insoddisfazione di Lewis Hamilton per le deludenti W13 e W14 potrebbe aver giocato un ruolo determinante nella retrocessione di Mike Elliott a CTO a favore di James Allison ed il conseguente addio a Mercedes.
Come emerso dalla giornata di ieri, Mike Elliott ha deciso di rassegnare le dimissioni dal ruolo di Chief Technical Officer, dicendo addio a Mercedes dopo quasi 12 anni di onorato servizio. Il tecnico inglese è stato già retrocesso ad inizio stagione, complice anche il fallimentare progetto della W14, che avrebbe dovuto sulla carta non ripetere gli errori dello scorso anno. In che modo quindi Hamilton potrebbe aver favorito la dipartita di Elliott?
Elliott dice addio a Mercedes: Hamilton ha influenzato la scelta?
“È una mossa piuttosto significativa riportare indietro Allison”, – riporta Craig Slater, prima che venisse confermata la dipartita di Elliott – “soprattutto quando si promuove qualcuno a un ruolo teoricamente superiore”.
“Per quanto riguarda la riorganizzazione Mercedes negli ultimi due anni, non dico che Lewis sia stato negativo in qualche modo nel 2022, ma c’era una certa sobrietà e moderazione nel modo in cui parlava. E ora sento che è di nuovo in prima linea. Penso che senta che i pezzi e le persone giuste siano al loro posto, in termini di sviluppo dell’auto”.
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“La piccola citazione che ho fatto era quasi riferita a Mike Elliott o agli ingegneri che vogliono seguire una strada diversa da quella della Red Bull che la Mercedes ha adottato? Si ha la sensazione che Lewis ritenga che almeno il personale giusto sia nei reparti giusti, con Allison al comando”.
Soprattutto nel 2022, Hamilton si è spesso lamentato del progetto W13, che avrebbe dovuto, sulla carta, consentirgli di riprendersi la rivincita su Max Verstappen, dopo la cocente sconfitta di Abu Dhabi nel 2021. Tutto ciò non è successo, con il britannico che non è riuscito a portare a casa nemmeno un successo.
Il copione è stato pressochè identico quest’anno, tanto che ad Aprile Mercedes ha deciso di richiamare James Allison, che aveva abbandonato il ruolo di direttore tecnico, riprendendo in eredità il medesimo ruolo lasciato vacante da Elliott.
Hamilton non avrebbe tollerato una stagione 2022 bis
“Lewis ha trascorso gran parte del 2022 a lottare con Mercedes, assumendosi l’onere dello sviluppo”, ha aggiunto Slater. “Ma se fosse stato superato per la seconda stagione consecutiva da George Russell, la narrazione pubblica sarebbe stata diversa”.
Il giornalista britannico fa riferimento alla classifica dello scorso anno, quando il debuttante George Russell riuscì in realtà a portare a casa un successo, a differenza del compagno di squadra. L’ex Williams fu infatti protagonista di un weekend da incorniciare in Brasile, vincendo sia la sprint che la gara principale.
“Si può dire che questo è stato un altro anno di ricostruzione da parte della Mercedes. Il risultato non è quindi necessariamente importante, così come non è necessariamente importante il numero di punti ottenuti da Lewis rispetto a George”.
“Ma l’opinione pubblica avrebbe avuto un impatto. Lewis ha un enorme divario di punti su George e ora è in vantaggio anche in qualifica, che come tutti sappiamo è uno dei punti di forza di George Russell. Quindi credo che alcune di queste cose contino”, conclude Slater.
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