In una lunga intervista, Enea Bastianini parla dell’approdo in MotoGP nel 2021, tra Ducati, Marc Marquez e gli obiettivi da rookie.

Il prossimo anno Enea Bastianini approderà in MotoGP, e correrà con la Ducati del Team Esponsorama al fianco di Luca Marini. Il Bestia, questo è il suo soprannome, è diventato Campione del Mondo di Moto2 nel 2020, così come, prima di lui, anche Franco Morbidelli nel 2017 e Francesco Bagnaia nel 2018.
In una intervista rilasciata a GPOne, Enea ha parlato del 2021, tra Ducati, Marc Marquez e gli obiettivi da rookie. Eccone un estratto.
Hai già parlato con qualcuno in Ducati?
“Dall’Igna mi sembra una persona molto tranquilla e con le idee chiare. Questo è stato il primo impatto, devo ancora conoscerlo, ma credo che potrò lavorare serenamente con lui. Ho parlato anche con Pecco, per avere un quadro più chiaro della situazione. Mi ha detto che la cosa più difficile sarà abituarsi ai freni. Poi ha aggiunto che se riuscirò a fare 40 giri il primo giorno, sarà tanto; e la mattina dopo non riuscirò nemmeno ad alzarmi dal letto. Dovrò prepararmi bene per i 6 giorni in Malesia.”
Marini come compagno di squadra
“Sono contento perché sono curioso di studiarlo. Quest’anno Luca è stato molto costante, e ha fatto una crescita incredibile. Ci conosciamo da quando eravamo piccoli, abbiamo iniziato insieme sulle minimoto, ma non siamo mai stati compagni di squadra.”
Cambio numero, il 33 è occupato
“Il mio numero sarà il 23, ha diverse storie dietro, fino a un paio di mesi fa non dovevo sceglierlo. Però prima di andare a letto mandavo sempre un messaggio di buonanotte alla mia morosa, ed era sempre alle 23.33. Poi ho pensato che nel 2021 avrò 23 anni, e inoltre può essere letto anche come 2 volte 3.”
Quest’anno spesso sei riuscito a salvare le cadute con il gomito, come fa Marquez. Come hai fatto?
“Di questi salvataggi in tv se ne sono visti quattro, ma ce ne sono stati altri. Quello di Valencia è stato il più difficile, perché avevo la ruota posteriore sollevata, ero praticamente a terra. Però quella è una curva abbastanza lenta e sono riuscito a recuperare. Ho studiato abbastanza Marquez in quel senso, poi ho iniziato a lavorarci con moto più piccole, fino a riuscire a farlo con la Moto2.”
“Con la MotoGP cambierà abbastanza rispetto alla Moto2, ci sarà tanta più elettronica. All’inizio servirà molto imparare il lavoro all’interno del box e ascoltare il mio capotecnico, che ha molta esperienza. Sarà Alberto Giribuola, è abituato molto bene con Dovizioso e sarà una bella responsabilità per me. La Ducati è sempre stata un sogno, fin da bambino, e adesso si sta avverando. Spero che l’inverno passi in fretta.”