Il matrimonio tra Vinales e Aprilia arriva in un momento fondamentale per entrambi: lo spagnolo deve dimostrare di essere un pilota di prima scelta, la squadra italiana di poter lottare ai vertici del Motomondiale. Insieme possono riuscirci.
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L’ultima settimana di Maverick Vinales è stata una montagna russa di emozioni. I rapporti con Yamaha, già deteriorati da tempo, sono arrivati ai minimi storici con l’esclusione dello spagnolo dal GP d’Austria per aver provato a danneggiare intenzionalmente la sua M1. Poi le scuse pubbliche in diretta TV e l’incertezza su cosa potrà accadere in questo finale di stagione. Ma un tassello importante per il suo futuro Vinales l’ha sistemato, firmando con Aprilia per la stagione 2022.
Una scelta che sembra drastica per quello che è ancora considerato uno dei top rider sullo schieramento della MotoGP. In realtà può essere perfetta per entrambe le parti. Vinales, lasciando la Yamaha, si allontana da un ambiente diventato ormai ostile per lui. Si accasa invece in una squadra di dimensioni ridotte e con obiettivi più alla portata. Per un pilota che più volte ha dimostrato difficoltà nel gestire lo stress, abbandonare la pressione di una squadra che gli chiedeva di vincere il Mondiale sarà nuova linfa vitale.
Un ambiente più adatto a Maverick
In Aprilia invece, Vinales troverà il pieno supporto della casa di Noale, che avrà finalmente una punta di diamante tra i suoi piloti. Per lo spagnolo riuscire a portare la RS-GP a lottare per il podio sarebbe un risultato fantastico ed ampiamente alla sua portata, come dimostra il suo palmares. Inoltre, Vinales arriverà in Aprilia in un momento fondamentale per la storia della casa italiana: dal 2022 infatti sarà un team ufficiale a tutti gli effetti, dato che Gresini ha deciso di tornare ad essere una squadra indipendente. Per l’Aprilia la prossima stagione sarà dunque un esame importantissimo, sarà il momento di cominciare ad ottenere risultati tra i grandi marchi del motociclismo.
L’amico Aleix compagno di box
Se Vinales sarà all’altezza del compito lo sapremo il prossimo anno, quando toccherà a lui sfruttare al meglio la moto sviluppata in questi anni dal suo amico Aleix Espargaro, con cui condividerà il box. Maverick e Aleix hanno già fatto squadra insieme in Suzuki e proprio lavorando insieme sono riusciti a far tornare la casa giapponese alla vittoria a Silverstone nel 2016. Chissà se Rivola, firmando Vinales, avrà pensato anche a questo precedente. Sulla carta, il progetto ha tutte le potenzialità per essere vincente, starà ai piloti e alla squadra dimostrare di avere le capacità per essere ai vertici del motociclismo.
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Classifica MotoGP, Moto2, Moto3 e MotoE dopo il GP di Austria