Rubens Barrichello osserva il cambiamento della F1 rispetto alla sua epoca, ironizzando sulla serie Netflix “Drive to Survive”.
L’avvento degli americani di Liberty Media ha portato la Formula 1 ad un’apertura netta nei confronti del mercato statunitense. L’aumentata popolarità su suolo a stelle e strisce è coincisa con l’impegno profuso per una maggior diffusione e spettacolarizzazione del prodotto Formula 1. La F1 negli ultimi anni è molto cambiata, a notarlo è anche un ex pilota Ferrari. Rubens Barrichello ha commentato la trasformazione del Circus rispetto ai propri tempi, osservando le novità come “Drive to Survive“, la popolare serie Netflix sulla F1.
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La serie televisiva, nata qualche anno fa, è arrivata a vedere la luce della sua quarta stagione, improntata sul mondiale 2021. E non finisce qui: la quinta e la sesta stagione sono già state confermate dai produttori stessi. L’entrata in scena di Netflix ha portato in America un immagine della F1 che alcuni, specialmente i più fedeli alla tradizione, non hanno accolto con eccessivo entusiasmo a causa della spettacolarizzazione del Circus, indigesta anche al campione del mondo 2021 Max Verstappen, e criticata da Lando Norris.
L’effetto Netflix ha portato la Formula 1 a nuovi spettatori, creando nuovi appassionati. Ad apprezzare particolarmente quanto prodotto è soprattutto il pubblico più giovane insieme a quello americano. Questo ha portato ad un aumento di fans statunitensi, quindi all’aumento degli stessi GP a stelle e strisce, che saranno tre dal prossimo anno.
È una F1 sicuramente differente da quella conosciuta da Rubinho, in F1 dal 1993 al 2011: “È una F1 molto diversa dalla mia”, osserva il brasiliano.
Barrichello infine osserva ironizzando il fattore ‘Netflix‘: “Se ci fosse stato ai miei tempo ‘Drive to Survive’, sarei diventato un attore di Hollywood“, ha concluso ai microfoni della Gazzetta dello Sport.
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