Dal paddock di Le Mans vi raccontiamo le nostre sensazioni sulla vittoria Ferrari, arrivata dopo 24 ore di imprevedibilità ma meritata fino in fondo.
Esistono due tipi di occasioni speciali, quelle che si sa già che lo saranno e quelle che lo diventano. La 24 ore di Le Mans 2023 in un modo o in un altro le racchiude entrambe. La consapevolezza dei Cento Anni da una parte e una storia che sembra troppo perfetta per essere vera dall’altra. Per Ferrari questa è come se fosse la seconda prima volta a Le Mans. La prima, quella vera, è avvenuta nel 1949. Enzo Ferrari porta la 166MM, numero 22, al circuito più importante al mondo: vince al debutto ed inizia la storia del Cavallino Rampante. Una storia fatta di successi in qualsiasi categoria o evento abbia preso parte. Ma Le Mans è speciale, Le Mans ha qualcosa in più. E’ un circuito nel quale la storia dell’automobilismo sportivo, dell’automobilismo stradale e dell’endurance sono nate, cresciute ma mai invecchiate. Anche nel giorno in cui si festeggia il centenario. Anzi, proprio oggi, il Mondiale Endurance sembra più giovane che mai, pronto a ripartire grazie al regolamento hypercar.
Il regolamento che finalmente ha attirato l’attenzione di tantissimi costruttori e che permette di avere macchine esteticamente differenti ma ugualmente efficaci. Il regolamento che riporta il team più vincente della 24 ore contro la Scuderia per eccellenza, entrambe contro una Toyota ai più alti livelli della sua storia nell’endurance. Perchè anche Toyota ha scritto la storia di questo sport, festeggiando e piangendo a Le Mans, su quel circuito che sa anche essere crudele. Sul tracciato francese è andata in scena la tragedia più grande nel mondo delle corse, quella tragedia che ha dato il via ad una maggiore ricerca della sicurezza in pista. Perchè va bene, Motorsport is dangerous, ma merita di essere goduto in sicurezza. Questo perchè, il Motorsport, è in grado di scrivere storie umane e meccaniche uniche.
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L’ultima è la storia scritta oggi, 11 giugno 2023. Ferrari torna a vincere a Le Mans 50 anni dopo l’ultima partecipazione e 74 anni dopo la 166MM #22. Ferrari torna con l’umiltà di un grande team munito di una grande auto, la 499P. Questa vettura è stata in grado di sopravvivere a tutto, uscita indenne da una pista metà asciutta e metà allagata il pomeriggio. Messa alla prova nelle stesse condizioni durante la notte, l’hypercar Ferrari ne è uscita ancora campionessa. La 499P #51 ha vinto contro la ghiaia nella notte di Le Mans. E’ stata messa alla prova durante gli ultimi due pit stop con due reset. Due minuti lunghissimi che sembravano interminabili, ma la Ferrari 499P #51 ha vinto anche quest’ultima sfida a 24 minuti dal termine.
Le sfide le ha vinte soprattutto chi la 499P #51 l’ha guidata per 24 ore sul Circuito de La Sarthe. Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado. Le sfide le hanno vinte i meccanici che hanno lottato insieme ai piloti. Gli uomini che sulla macchina ci sono saltati, quelli che hanno effettuato un lavoro senza sbavature e con la concentrazione di un team di campioni. Le sfide le hanno vinte gli ingegneri, coloro che hanno realizzato la 499P, una Ferrari che dopo sole 4 gare sarà ricordata nella storia dell’automobilismo per sempre. E le sfide le hanno vinte i tifosi, tutti quelli che hanno sofferto e gioito insieme al team guidato da Antonello Coletta. Colui che ha la capacità di sopportare sulle spalle una responsabilità così grande con l’umiltà di un vero sportivo.
Ferrari torna nella classe regina a Le Mans, nell’anno del Centenario, nella sua seconda prima volta e 50 anni dopo l’ultima partecipazione. Torna vincente. Abbiamo assistito alla storia, una storia così perfetta da essere anche vera.
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