Il ricorso ai tribunali FIA è puntualmente proposto (o vagheggiato) quando una controversia sportiva si fa particolarmente spinosa. Il caso più recente ed evidente è stato quello della penalità inflitta a Sebastian Vettel nel GP di Canada. Commentatori e pubblico hanno chiamato a gran voce l’intervento dei massimi organi della Federazione, pur ignorandone il funzionamento. Al tempo facemmo la dovuta chiarezza, e oggi vi proponiamo un approfondimento: come funzionano le corti FIA? Ma, soprattutto: rispettano i criteri di equità e imparzialità che dovrebbero caratterizzare qualunque giurisdizione?
Ruoli e competenze Tribunali FIA
Cominciamo dalle basi: i tribunali FIA si dividono in International Tribunal (IT) e International Court of Appeal (ICA). L’IT è corte di prima istanza sulle materie che non sono sottoposte a decisione degli stewards, quindi normalmente infrazioni al Codice Etico oppure atti che danneggiano in altro modo la reputazione della Federazione. L’ICA, invece, si occupa di pronunciarsi in via di appello sulle decisioni degli stewards nei campionati mondiali FIA e, naturalmente, sulle decisioni di prima istanza dell’IT.
Da preambolo all’intero Regolamento Giudiziario e Disciplinare, subito si vuole sottolineare l’indipendenza e autonomia di questi organi dalla struttura e dalla politica della Federazione. Ma è davvero così?
Le criticità
I tribunali FIA sono un curioso ibrido fra modelli giurisdizionali differenti. Non si tratta di veri e propri tribunali sportivi, perché non riconoscono una seconda giurisdizione sportiva di controllo come il CAS. Nemmeno si può parlare di commissioni disciplinari, come quelle FIFA, perché composizione e funzione rendono le corti FIA organi più complessi. Non si tratta neppure di sedi arbitrali, perché esiste una componente inquirente. Ed è proprio questa a metterci di fronte al primo problema.
La funzione inquirente è, nel sistema giurisdizionale in esame, affidata alla FIA, nella persona del Presidente o dei suoi vice. La FIA, tuttavia, non si limita a svolgere le indagini e a presentare i fatti. Contestualmente, la FIA può essere parte offesa o imputato. Può decidere, a sua insindacabile discrezione, di concedere l’immunità disciplinare alle altre parti del procedimento. La FIA, di concerto con le altre parti, può decidere di dispensare interamente il rispetto del Regolamento Giudiziario e Disciplinare in un determinato procedimento. Tutti questi poteri, inclusa la difficoltà stessa, per le parti che non siano la FIA, di accedere alla giurisdizione, destano non poche perplessità.
È vera giustizia?
In altri termini, possiamo fidarci dell’imparzialità delle decisioni prese dalla FIA? Sarebbe eccessivamente presuntuoso dare una risposta arbitraria a questa domanda. Da aspirante giurista, chi vi scrive si affida alla lettera della Carta Europea dei Diritti dell’Uomo, che all’art. 6 indica dei criteri dirimenti per verificare la terzietà di qualunque sistema giurisdizionale.
- Diritto di ricorrere a una Corte nazionale (con tutte le garanzie che ne derivano): questo parametro è rispettato. Le decisioni di ultima istanza delle corti FIA (quindi quelle dell’ICA) possono essere impugnate di fronte al Tribunal de Grande Instance francese.
- Diritto a un collegio imparziale e indipendente: i giudici del collegio sono scelti dal Presidente del Tribunale. Il Presidente del Tribunale, tuttavia, è eletto dal Congresso FIA, sotto l’egida del suo Presidente. Presidente che, a sua volta, è sia inquirente che parte offesa o imputato nei procedimenti. Dubbi sull’imparzialità e indipendenza della Corte sarebber giustificati.
- Diritto a un procedimento equo: parametro che comprende diritto di revisione e contraddittorio delle parti. Il primo è sicuramente rispettato (il right of review è espressamente previsto), sul secondo si avanzano gli stessi dubbi dettati dalla fortissima ingerenza della FIA nel procedimento.
- Diritto a un procedimento aperto al pubblico e a una decisione veloce: entrambi questi criteri si possono considerare rispettati da espresse previsioni regolamentari.
Conclusioni Tribunali FIA
Nel complesso, possiamo dire che i tribunali FIA si possano considerare giurisdizioni sufficientemente improntate a criteri di equità. Permangono dei ragionevoli dubbi sulla fortissima influenza, anche politica, esercitata dagli organi direttivi della Federazione. Tuttavia, abbiamo visto quanto sia estrema la pressione mediatica posta su questi procedimenti: è difficile, a queste condizioni, pensare che le sorti delle decisioni sportive FIA siano lasciate in balia di concertazioni “dietro le quinte”.
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