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F1 | Alessandro Alunni Bravi esclusivo: “Il futuro si costruisce oggi. Audi? 4-5 anni per essere al top”

Alessandro Alunni Bravi si è raccontato ai nostri microfoni tra un 2024 complicato,  il progetto con Audi ed un futuro personale ancora da scrivere.

Un sogno che è diventato realtà. Quando si parla di leader capaci e figure poliedriche, il nome di Alessandro Alunni Bravi emerge con forza nel panorama della F1. Avvocato, pilota, giornalista, manager, team representative e non solo: il suo percorso, che lo ha portato ai vertici del team Sauber, è un mosaico di esperienze. Originario di Passignano sul Trasimeno, vicino alla storica scuderia Coloni Motorsport, Alunni Bravi ha saputo trasformare una passione d’infanzia in una carriera ai massimi livelli del motorsport.

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Alessandro Alunni Bravi © F1inGenerale.com

In occasione del GP del Qatar, abbiamo avuto l’opportunità di parlare con lui nel paddock. Una persona gentile e disponibile, di cui è facile cogliere la presenza di un grande bagaglio di esperienze. Ogni sua parola trasmette determinazione e professionalità, lasciando trasparire la grande razionalità che guida ogni sua decisione.

Un 2024 di sfide e lezioni

Il campionato appena concluso non è stato sicuramente indimenticabile per il team Sauber. Sono infatti solo 4 i punti raccolti in 24 gare, tutti arrivati con il settimo posto di Zhou proprio nel GP del Qatar.

“Non è in dubbio che il 2024 sia stata una stagione per noi negativa”, ha ammesso Alunni Bravi con trasparenza. “Non bisogna nasconderci o trovare scuse a questa mancanza di prestazioni”.

“Fino a Miami avevamo un pacchetto competitivo per lottare per i punti, ma abbiamo avuto problemi di affidabilità, in particolare nei pit-stop. Da lì abbiamo faticato più di altri a sviluppare la vettura, con guadagni che sono stati marginali. Nell’ultima parte di stagione siamo riusciti a sviluppare meglio, partendo da Zandvoort con una sospensione anteriore, poi a Singapore un nuovo muso e a Las Vegas con un fondo che ci ha dato un buon guadagno”.

Guardando all’anno prossimo, il manager umbro ha già chiaro dove bisognerà intervenire per fare uno step in avanti.

“Tutti sappiamo bene o male quali siano i punti deboli – ci ha spiegato – però l’importante è individuare le soluzioni e migliorare. Sicuramente abbiamo pagato il progetto iniziale che, rispetto ad altre vetture, non è stato subito pronto a livello di performance. Abbiamo poi faticato nell’integrazione tra il race team e il design department, che sicuramente sarà una delle aree dove dovremo lavorare bene”.

Per farlo, Sauber avrà a disposizione anche nuove figure, fondamentali per la crescita di un team che dal 2026 vedrà l’arrivo di Audi.

“Con l’arrivo di Stefano Sordo come performance director abbiamo aggiunto grande qualità ed esperienza in un dipartimento chiave come quello performance. Mattia Binotto ha dato una svolta dal punto di vista tecnico con una visione chiara sul progetto e sulle aree su cui intervenire. L’arrivo di Inaki Rueda, con tutto quello che è il processo di recruitment che stiamo facendo, fa pensare con ottimismo alla prossima stagione, che sarà complessa per tutti”, ha concluso Alessandro Alunni Bravi.

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Zhou Guanyu in pista durante il GP del Qatar © F1inGenerale

Audi e il 2026: l’orizzonte di un progetto ambizioso

Con l’accordo siglato con Audi, il progetto Sauber si trova al centro di un cambiamento epocale. Tuttavia, a Hinwil è vietato pensare al 2025 come un anno di passaggio in attesa del cambio regolamentare.

“Pensare a un anno di transizione in F1 è un grande errore”, afferma deciso il manager umbro. “Per costruire team competitivo bisogna porre delle fondamenta solide già da subito, ed è questo quello che è stato fatto con la scelta di due piloti”.

Sauber si presenterà infatti ai nastri di partenza il prossimo anno con l’inedita coppia composta da Nico Hulkenberg e Gabriel Bortoleto. “Da una parte un pilota di grande esperienza, fortissimo in qualifica e ancora con una grandissima voglia di essere un top in F1. Dall’altra un giovane dal grande potenziale, con il quale c’è l’entusiasmo di iniziare a lavorare per costruire insieme un futuro competitivo per questa squadra. Quindi un anno non di transizione, ma di costruzione”.

Sul fronte tecnico, la grossa sfida di Audi sarà sicuramente lato power unit. Alunni Bravi ha però voluto sottolineare come la casa dei quattro anelli non parta da zero: “Audi ha un’esperienza ed un know-how estremamente importante in tutte le categorie del motorsport. Ha avuto la capacità di investire nel dipartimento tecnico a Neuburg cercando di avere le migliori tecnologie e creando una delle migliori facilities in F1. Sicuramente sconta un gap di esperienza soprattutto sulla parte del motore termico, però penso che il progetto di Audi sia non solo ambizioso, ma anche con fondamenta molto solide da tutti i punti di vista”.

Tuttavia, la sfida principale sarà gestire le aspettative: “Mattia è stato molto chiaro in questo. Lui vede un percorso per raggiungere il livello massimo di competitività di 4-5 anni. Ci sono però le persone, le risorse e le tecnologie per fare bene”.

L’altra grande novità del 2026 sarà l’ingresso di General Motors, con il brand Cadillac, come undicesimo team in griglia. A tal proposito, Alunni Bravi ci ha spiegato come, dal suo punto di vista, questo rappresenti una grande occasione per la F1.

“È una notizia importante e porterà, a nostro giudizio, un allargamento della fanbase ed un rafforzamento di quella che oggi è la F1, ovvero un campionato mondiale dove i migliori costruttori al mondo si misurano e sviluppano le proprie tecnologie”.

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© Getty Images

Tra passato e futuro 

Cresciuto a pochi passi dalla Coloni Motorsport, il motorsport ha sempre fatto parte della vita di Alessandro Alunni Bravi. “La Coloni ed il circuito di Magione sono stati il mio oratorio”, ricorda. “È chiaro che nasco con una grandissima passione che mi ha trasmesso mio papà, ma ho avuto anche la possibilità sin da piccolo di vivere da vicino ed emozionarmi con quella che per me era la realtà motoristica della mia regione”.

Crescendo ha deciso di laurearsi in giurisprudenza, intraprendendo una formazione legale che, ancora oggi, influisce tantissimo sul suo modo di essere e sul suo lavoro in F1. “La trattativa con Audi è stata gestita interamente da me, non abbiamo avuto nessun sussidio di assistenza esterna”, ci spiega. “Mi sono occupato di tutto il processo: dalla fase di discussione dell’accordo fino alla redazione di tutta la parte contrattuale. Questo per me rappresenta un punto importante di quella che è la mia carriera professionale in F1″.

“Anche se in questi due anni ho svolto il ruolo di team representative, il mio è però sempre stato un lavoro un po’ più dietro le quinte, di gestione della squadra come managing director. Ho coperto tutti i ruoli relativi alle cosiddette business functions, tra queste naturalmente anche la parte legale. La mia formazione mi ha aiutato molto, non solo professionalmente ma anche come approccio. Nonostante spesso si pensi agli italiani come persone molto emozionali, ho un approccio molto razionale nel lavoro e questo mi deriva proprio dalla formazione umanistica e legale”.

E il futuro? Con l’arrivo di Jonathan Wheatley come team principal di Audi, il ruolo di Alessandro Alunni Bravi è destinato a cambiare. Tuttavia, il manager umbro non ha voluto esporsi sulle prossime tappe della sua carriera. “Mattia [Binotto n.d.r.] è una persona estremamente trasparente e corretta. Insieme a lui abbiamo deciso di concentrarci su questa stagione, per poi sederci e analizzare insieme. Quindi non penso ancora al mio futuro. Dopo Abu Dhabi ne parlerò con Mattia, a cui devo rispetto. Ha una sfida molto grande che richiede il contributo di tutti. Da parte mia sceglierò quello che è il progetto che ritengo migliore per me e per il mio futuro”, afferma con serenità.

E se avesse la possibilità di dare un consiglio al giovane Alessandro? La risposta è semplice, ma ricorda a tutti una cosa fondamentale: “Continuare a sognare”, perché, in fondo, è proprio da un sogno che tutto ha avuto inizio.

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