Con l’arrivo della pausa è tempo di fare i bilanci. In casa Renault gli obbiettivi per la nuova stagione erano chiari, ma qualcosa non sta funzionando.
Aspettative per la stagione 2019
La Renault si affacciava alla stagione 2019 con l’obbiettivo di riconfermarsi quarta forza del mondiale e di ridurre il distacco dai tre top team. Proprio con questo intento il team francese ha ingaggiato Daniel Ricciardo in uscita dalla Red Bull. Dopo le otto giornate di test la RS19 sembrava promettere bene, la nuova nata di casa Renault era parsa affidabile e dalle ottime prestazioni con la frenata, nel caso di Ricciardo, e la velocità di punta come unici punti deboli.
Le performance di inizio campionato
La realtà però è diversa. Dopo la prima parte di stagione il team di Enstone si trova in sesta posizione alle spalle della McLaren, motorizzata Renault, e della Toro Rosso. A dividerla dalla quarta piazza 43 punti che, al momento, sembrano difficili da recuperare al team di Woking.
In termini di performance la RS19 è parsa molto incostante. Se in alcuni GP è una macchina che può tranquillamente arrivare in Q3 e nei punti in altre gare rischia o viene eliminata addirittura in Q1 non riuscendo poi la domenica neanche ad avvicinarsi alla top 10. Quello della Renault non può essere un bilancio positivo se ai risultati altalenanti aggiungiamo i numerosi problemi riscontrati.
I numerosi problemi.
Affidabilità
Già nelle prime gare hanno iniziato a palesarsi problemi, soprattutto lato affidabilità. Per ben 4 volte il cedimento del motore ha portato i piloti al ritiro. In Bahrain sia Ricciardo che Hülkenberg hanno dovuto abbandonare la corsa, in Cina il solo Hülkenberg e in Germania Ricciardo. Problemi al propulsore che non si sono presentati solo nel team ufficiale ma anche in McLaren. Sainz si è dovuto ritirare in Australia e Norris in Germania. Un bilancio decisamente non positivo, soprattutto se andiamo a vedere le componenti della power unit già usate dai piloti. La Renault ha superato o è già al limite con tutti i componenti e siamo solo a metà campionato. Ricciardo ha già usato tutti i pezzi massimi mentre a Hülkenberg manca solo l’ES.
Aerodinamica e telaio
I problemi della RS19 non sono però solo questi, già nel GP del Bahrain il pilota tedesco aveva lanciato l’allarme, rispetto al 2018 i problemi non sono stati risolti. Telaio e aerodinamica sono ancora i punti deboli della RS19 e nonostante gli aggiornamenti non sembrano esserci stati grossi miglioramenti. Il team francese riponeva grandi aspettative nel pacchetto portato al Paul Ricard che non si è però rivelato soddisfacente. Proprio in merito a ciò il numero 3 australiano ha ipotizzato che il problema possa trovarsi nella mancata correlazione tra i dati della galleria del vento e la pista. Un problema non semplice da risolvere che potrebbe condizionare non solo la RS19 ma anche lo sviluppo della macchina del prossimo anno.
Confronto rispetto al 2018
L’anno scorso la Renault è arrivata alla pausa estiva al quarto posto in campionato con 82 punti, gli stessi che ha la McLaren nel 2019. Il bottino conquistato fino ad ora è invece di 39 punti, 43 in meno rispetto alla passata stagione. Sempre in 12 gare nel 2018 l’accoppiata Hülkenberg-Sainz aveva terminato per 16 volte in zona punti ottenendo come miglior piazzamento il 5° posto, conquistato in Azerbaijan da Sainz e in Germania da Hülkenberg. I ritiri furono 4, 3 del tedesco e uno dello spagnolo, ma solamente uno solo fu frutto di inaffidabilità. Gli arrivi fuori dai punti furono 4. Dati che fanno riflettere sulla situazione attuale del team di Enstone poiché in questa stagione tutto è andato a peggiorarsi. I ritiri sono stati 5, gli arrivi a punti sono 8, quelli non in top 10 sono invece ben 11. Risultato finale migliore il sesto posto di Ricciardo in Canada.
Anche il piazzamento dei piloti in classifica è mutato. Se nel 2018 per vedere il primo pilota Renault ci si doveva fermare al 7° posto di Hülkenberg con 52 punti ora bisogna scendere fino all’undicesima posizione occupata da Ricciardo e dai suoi 22 punti. Per incontrare l’altro pilota del team nel 2019 bisogna arrivare alla posizione n.14 che Hülkenberg occupa con 17 punti, nel 2018 Sainz era 10° con 30.
Mercato piloti
Daniel Ricciardo è legato alla scuderia di Enstone fino al 2020 e non sembra doversi muovere dal team anche se alcune voci parlano di una possibile clausola rescissoria in caso di una chiamata da parte di Mercedes o Ferrari. Il team di Maranello è però intenzionato a continuare con la lineup attuale mentre il team anglo-tedesco, in caso di cambiamento, andrebbe a pescare in casa.
Il pilota che potrebbe perdere il sedile a fine stagione è Nico Hülkenberg. Il tedesco, approdato in Renault nel 2017, potrebbe essere alla fine della sua avventura. A confermare i rumors è stato lo stesso Cyril Abiteboul, dopo il Gran Premio di Germania, ad Auto Hebdo non risparmiando neanche una critica al tedesco: “Stiamo pensando alle nostre opzioni per il futuro. Lui lo sa. È qualcosa che entra in gioco. […] Sembra che quando gli arrivi qualcosa, sia che si tratti di un sesto posto o di qualcos’altro, gli sfugga. Si sabota da solo.”
Il possibile sostituto sembra poter essere Esteban Ocon. Il francese potrebbe fare affidamento, oltre che alla sue prestazioni nei 2 anni e mezzo di F1, alla sua nazionalità e al suo ruolo di terzo pilota del team nel 2016. L’unico ostacolo potrebbe essere il suo legame con la Mercedes, infatti il pilota di Évreux fa parte dello Junior Team della scuderia anglo-tedesca. Toto Wolff non sembra intenzionato a farlo partire molto facilmente preferendo l’ipotesi del prestito.
Molto più complicata la pista che porta a Valtteri Bottas. Il finlandese qualora non riuscisse a conquistare il rinnovo con la casa della Stella a tre punte si troverebbe costretto a guardarsi attorno. La Renault però è l’unica scuderia che oltre al sedile potrebbe offrirgli delle garanzie tecniche in quanto team costruttore.
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