F1 | Qual è l’assetto giusto per Las Vegas? Vediamo cosa emerge dall’analisi della pista

Scopriamo, nell’analisi della pista, quelle che sono le caratteristiche della nuova pista di Las Vegas, penultima tappa della stagione 2023.

Il tracciato, di recente costruzione, si appresta ad essere uno degli appuntamenti più interessanti dal punto di vista tecnico. Il layout ricorda per certi versi quello di Baku, ma meno tecnico e privo di curve che sfidano i piloti. Realizzato tra le strade di Las Vegas, il tracciato misura 6,201 km e verrà percorso per 50 volte nella gara di domenica. 17 sono le curve che compongono il layout della pista, tra queste la maggior parte sono a sinistra, essendo percorso in senso antiorario. Vediamo quali altre caratteristiche nasconde il GP di Las Vegas nella nostra analisi della pista.

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Secondo le simulazioni dei team, gli assetti privilegiati per la pista sono quelli a medio basso carico. Questo perché, sempre dai test a casa delle squadre, le vetture terranno il gas aperto per oltre il 66 % del giro. Inoltre, le velocità che potremmo vedere saranno seconde solo a quelle registrate a Monza. Tuttavia, è fondamentale il grip meccanico e una buona dose di downforce per le curve a bassa velocità, come le Curve 1-4, 7-9, 12 e 14-16.

Settore 1

Il giro del tracciato si apre subito con una curva a sinistra dal doppio punto di corda. Prima di approcciare in curva 1, le vetture si troveranno di fronte una delle frenate più severe del giro, con le simulazioni che parlano di 4,5 G di decelerazione. Oltrepassata la staccata, la traiettoria ideale prevede di rimanere quasi al centro della pista, vicino all’uscita box e preparare la curva successiva a destra. Da lì si prosegue nel primo rettilineo della pista, con velocità di punta attestate sui 330 km/h. In curva 5 si frena poco prima dei 100 metri con una decelerazione di oltre 4 G per affrontare una piega a sinistra di 90° che chiude il primo settore.


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Settore 2 pista Las Vegas

Analisi Pista Las Vegas
Anteprima delle frenate a Las Vegas – Crediti: Brembo

Il secondo parziale della pista si apre in uscita da curva 5 e avvia le vetture nel settore più guidato del tracciato. L’uscita da curva 5 è una di quelle dove serve trazione, fondamentale per arrivare il prima possibile alla sequenza di curve lente. Dopo curva 6, una veloce piega a sinistra, le vetture entrano nella sequenza 7-9 dove serve un anteriore preciso e grip meccanico al posteriore per evitare sovrasterzi involontari. Usciti dalla 9, si va full gas verso la curva 12. Tuttavia, questa curva è preceduta da un veloce sinistra-destra, con la monoposto che deve essere molto stabile. Arrivati alla 12, le vetture passeranno dai 300 orari ai 112 km/h con poco meno di 4 G di decelerazione. Oltrepassata la staccata, le vetture affronteranno una piega a sinistra che chiude il secondo settore.

Settore 3

L’uscita dalla curva 12 apre il terzo parziale del tracciato e lascia spazio ad un rettilineo lungo oltre 2 km. Secondo le simulazioni, le velocità massime stimate sono prossime ai 340 km/h. Qui i motori rimarranno per molto tempo ai regimi massimi di rotazione. La permanenza a questi regimi non dovrebbe causare surriscaldamenti, viste le basse temperature previsteArrivati alla 14, le vetture saranno chiamate ad affrontare la frenata più complessa del tracciato, viste le gomme e i freni freddi. Qui, la decelerazione stimata è attorno ai 4,5 G e anticipa una chicane sinistra-destra-sinistra. Una volta oltrepassata questa chicane, le vetture saranno full gas in direzione del traguardo e chiudere il giro.


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Quali gomme porterà la Pirelli a Las Vegas?

Analisi Pista Las Vegas
Anteprima Pirelli per Las Vegas – Crediti: Pirelli

Il weekend che stanno per affrontare le squadre si presenta come uno dei più sfidanti per le coperture Pirelli. Infatti, le mescole C3, C4 e C5, le più morbide in gamma, saranno chiamate a lavorare in una finestra decisamente insolita. Pirelli consiglia delle pressioni minime piuttosto elevate, 27 psi all’anteriore e 24,5 al posteriore. Questo accelererà il raggiungimento delle massime prestazioni delle coperture, visto che non ci saranno le temperature dell’asfalto ad aiutare.

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