Nei primi due weekend è stata molto chiacchierata la presunta somiglianza tra la AMR23 e la RB19. Ma la monoposto Aston Martin è davvero la copia di quella Red Bull? Scopriamolo in questa analisi.
In Formula 1 si sa, chi insegue prova sempre a prendere ispirazione dalle soluzioni tecniche dei team migliori. Nella storia abbiamo visto infatti molte soluzioni “copiate” da una monoposto all’altra. In questo inizio di stagione è stata l’Aston Martin AMR23 a finire sotto i riflettori. Dopo il terzo posto di Alonso in Bahrain, è stato Sergio Perez a lanciare la frecciatina: “È bello vedere tre Red Bull sul podio“. Ma è davvero così? L’ Aston Martin ha copiato la monoposto Red Bull campione del mondo? Scopriamolo in questo articolo.
Aston Martin copia Red Bull sulle pance?
Osservando le due monoposto lateralmente possiamo notare alcune similitudini. Innanzitutto l’imbocco per il raffreddamento sulle pance, ridisegnato quest’anno sulla AMR23. Ora anche l’Aston Martin ha il “vassoio” per la separazione dei flussi visto sulla Red Bull già lo scorso anno. Questa soluzione aiuta a dividere in modo più efficace il flusso d’aria per il cooling da quello indirizzato verso il fondo della vettura. Anche il profilo superiore delle pance è parecchio simile, con i due team che cercano di creare uno “scivolo” per guidare il flusso verso la parte terminale del fondo e verso diffusore, anche se con una filosofia diversa come vedremo nel proseguo dell’articolo. La RB19 è più estrema nella parte bassa della pancia dove è presente un canale che cerca di creare una sorta di “doppio fondo” e generare più carico. Anche le linee del sidepods sono più dinamiche e aggressive sulla Red Bull mentre si presentano più lineari sulla AMR23.
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La vista dall’alto rivela notevoli differenze
Guardano le due vetture dall’alto si notano parecchie differenze come ad esempio il diverso schema sospensivo all’anteriore, push-rod per Aston Martin e pull-rod per Red Bull (qui per scoprire le differenze). Anche l’ala anteriore cambia molto, soprattuto nell’ultimo flap dove la AMR23 presenta un up-wash maggiore. Guardando le pance invece, così simili nella vista laterale, si nota una differenza molto importante. La pancia Aston Martin è “cava”, questo per sfruttare l’effetto Coanda e portare il flusso al posteriore in maniera totalmente diversa da Red Bull. La RB19 infatti è più tradizionale da questo punto di vista e guida in maniera più “dolce” l’aria verso il posteriore. Simili invece i cofani motore dove entrambe le scuderie hanno una zona piatta, più estesa sulla Red Bull e senza griglia per lo sfogo dell’aria calda, che cerca di indirizzare il flusso verso la beam wing. Cambia leggermente l’apertura dello scarico, più larga sull’Aston Martin. Questo è importante per il soffiaggio dei flussi e per la loro interazione con il sistema diffusore, beam wing ed ala posteriore.
Copiare l’aerodinamica non basta
Concludiamo questa analisi parlando di un aspetto che si tende a dimenticare quando si confrontano monoposto. Ammesso e non concesso che Aston Martin abbia copiato Red Bull, di certo i tecnici “rubati” a Milton Keynes hanno portato in dote molte informazioni, non è sufficiente replicare le forme esterne di una vettura vincente per diventare competitivo a tua volta. Sicuramente copiare l’aerodinamica aiuta ma troppo spesso vengono sottovalutate la fluidodinamica interna e la distribuzione dei pesi in una vettura. Infatti l’efficienza di una macchina da corsa dipende fortemente da come vengono gestiti i flussi d’aria all’interno del corpo. Un flusso sfruttato in modo ottimale può portare allo sviluppo di un impianto di raffreddamento più leggero che dunque consente di alleggerire la vettura. Inoltre è fondamentale anche come questi flussi vengono fatti uscire dalla vettura poiché l’aria in uscita avrà condizioni di temperatura e densità molto differenti da quella presente all’esterno della vettura. Infine la posizione delle masse radianti e della PU influisce molto sulla posizione del baricentro e dunque sulla dinamica della vettura. Ci sono tantissime variabili da tenere in considerazione per gli ingegneri e proprio per questo motivo macchine che si assomigliano molto possono avere prestazioni differenti tra loro.
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Immagine di copertina: AMR23 vs RB19 in Bahrain – Credits: F1