F1 | Aston Martin – L’ala posteriore è la causa del gap di velocità da Red Bull

La stagione di F1 appena iniziata mostra una schiacciante superiorità di Red Bull con Aston Martin, prima inseguitrice, alle prese con problemi di velocità di punta.

Nelle prime due gare dell’anno Red Bull ha ottenuto 87 punti sugli 88 disponibili. La superiorità della RB19 è apparsa evidente e, a tratti, quasi imbarazzante. I piloti della scuderia austriaca stanno giocando un campionato tutto loro con vantaggi sul passo gara che si attestano dai 7 decimi al giro in su rispetto agli avversari. Il primo team ad insegure è Aston Martin che, con Fernando Alonso, ha conquistato due volte il gradino più basso del podio. La AMR23 ha mostrato un ottimo bilanciamento nelle curve, con buone prestazioni in fase di frenata e trazione come punto di forza. Un aspetto sul quale la nuova vettura di F1 del team Aston Martin è in svantaggio nei confronti degli avversari diretti è la velocità di punta.

Le velocità registrate allo speed trap durante le qualifiche di Jeddah evidenziano le difficoltà del team di Silverstone sugli allunghi. Infatti, Alonso paga 10 km/h dal poleman Perez. Secondo Aston Martin, la differenza in termini di velocità di punta tra le due vetture è da ricercare sulla scelta della ali utilizzate. Red Bull nelle prime battute stagionali è scesa in pista con un’ala posteriore in configurazione da medio-basso carico, a differenza degli altri team che hanno adottato soluzioni lievemente più cariche. La RB19, inoltre, è in grado di avere oltre un’ottima efficienza aerodinamica unita ad un DRS estremamente efficace.


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Le parole del direttore delle prestazioni Aston Martin

Max Verstappen supera in velocità la Aston Martin di Fernando Alonso Red Bull Racing Oracle Jeddah Arabia Saudita GP Melbourne Bahrain Ferrari Mercedes Scuderia Charles Leclerc Carlos Sainz
Sergio Perez e Fernando Alonso sul rettilineo di Jeddah – Credits: Red Bull Racing

Avendo avuto modo di conoscere e testare la AMR23 in pista nei test e nei primi due Gran Premi, il team è stato in grado di conoscerne caratteristiche e punti deboli. Passata l’Australia ci sarà una lunga pausa nella quale la scuderia di Silverstone può concentrarsi sulla progettazione e produzione dei pezzi di sviluppo.

Il direttore delle prestazioni del team Aston Martin, Tom McCullough, in un’intervista con Autosport ha spiegato: “Ci siamo detti di superare le prime tre gare e, successivamente, pensare ad eventuali riprogrammazioni di quanto già pianificato”.

A causa del budget cap non possiamo pensare di sviluppare sette/otto ali posteriori differenti da ottimizzare per le qualifiche con il DRS e per le gare”.

McCoullough ha spiegato il lavoro svolto nelle prime dure gare. In Bahrain, Aston Martin ha effettuato scelte specifiche di set-up volte ad un carico maggiore per migliorare la gestione degli pneumatici. Mentre, in Arabia Saudita, il divario tra Aston Martin e Red Bull riguardava la filosofia dell’ala posteriore.


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Proprio per quanto detto sul budget cap, in una situazione di gara non possiamo avere un’ala dedicata ad ogni pista. Abbiamo quindi dato priorità a ciò che pensavamo fosse la cosa migliore da fare. Sapevamo [in Arabia Saudita] che l’ala che abbiamo progettato e realizzato sarebbe stata meno veloce di quanto avremmo voluto. Dobbiamo però bilanciare le cose per le 23 gare“.

McCullough ha anche aggiunto che, sebbene Aston Martin sia stata motivata dai risultati ottenuti nei primi due Gran Premi, non guarda alla riduzione del vantaggio di Red Bull.

Il nostro obiettivo è di sviluppare al massimo la AMR23 e di avvicinarci il più possibile a Red Bull. Loro sicuramente non staranno a guardare, ma hanno già un certo margine“.

Sarà già difficile mantenere il ritmo nello sviluppo con Ferrari e Mercedes, figuriamoci con Red Bull. Ma siamo qui e cercheremo di fare del nostro meglio“.

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