“La colpa è di Vettel”, “la colpa è di Leclerc”: i ferraristi si stanno sfidando ormai da ore nell’ennesimo, inutile e sfiancante duello che è gettare fango addosso ai piloti che guidano la tanto amata Rossa. E, nel frattempo, in mezzo a tutte queste necessarissime discussioni, i problemi a Maranello certo non vengono risolti con uno schiocco di dita.
Chi avrebbe mai detto che,;al sessantaseiesimo giro del Gran Premio del Brasile, per una serie di circostanze insolite sommate le une alle altre,;il risultato di un contatto tanto lieve – uno di quelli che nella stragrande maggioranza dei casi non hanno conseguenze – si sarebbe rivelato disastroso? Nessuno, pensa chi vi scrive. O comunque in pochissimi, magari con l’aiuto di una cartomante. Ecco, in un clima come quello che gli appassionati di Formula Uno stanno vivendo nelle ultime ore si colloca questa ennesima riflessione non richiesta. F1 Vettel Leclerc
La riflessione, nemmeno poi tanto nuova quanto a concetti,;è la seguente: perché un certo numero di tifosi della Rossa, che alla Rossa tanto tiene e della Rossa tanto tesse le lodi, si ostina a cercare – proprio nella Rossa – il conflitto, la parola dura,;la colpa di uno o dell’altro pilota quando, in realtà, è estremamente difficile e assolutamente poco oggettivo cercare una colpa in un evento simile? Sembra quasi che questa tenacia olimpica debba fare da schermo ai problemi veri, quelli che la Ferrari affronta e sta affrontando da tempo: una monoposto che non brilla – e non per colpa dei piloti, almeno questo concediamolo – e tutte le conseguenze del caso.
Può il fattaccio di domenica rappresentare una delle “conseguenze del caso”? Potenzialmente. Può un rapporto non idillico – e questa volta facciamo una concessione a chi brandisce la katana del “è colpa di questo,;è colpa di quello” – tra compagni di squadra rendere le cose leggermente più complicate? Assolutamente. Ciò detto, è e sarà mai giustificabile – da tifosi e da appassionati –;cercare di affibbiare la responsabilità di un incidente come quello di Interlagos 2019 esclusivamente a una delle due parti in causa? E farlo, per giunta, con una sicurezza che Vettel e Leclerc in persona probabilmente sognano la notte? F1 Vettel Leclerc
Per riprendere le parole di Mattia Binotto, “gli incidenti si fanno in due”. Questo incidente, in particolare, fornisce un nuovo punto di vista: non vede con chiarezza un colpevole né tantomeno una vittima, se non l’intera squadra che in ogni caso, ricordiamo, è pur sempre parte del disastro. Se proprio è impossibile archiviare il caso senza aver trovato il colpevole, quello con la C maiuscola, la soluzione più logica è quella di incolpare entrambi. In egual misura. Perché una dinamica tanto sottile non può dare adito a discussioni chilometriche su chi abbia sbagliato, per il semplice fatto che la risposta universale difficilmente esiste. F1 Vettel Leclerc
Ecco perché speculazioni e – in troppi casi – insulti ai piloti che la fanno, la Ferrari, non premiano più. Non premiano perché non aiutano nessuno, mettono i litiganti di cattivo umore quando ci si rende conto che nessuno ha ragione e certo non aiutano i ragazzi a Maranello, che anziché recuperare le energie dopo un weekend così amaro sono troppo impegnati a proteggere la squadra dalle mine vaganti degli opinionisti improvvisati. Ed ecco dunque perché, ancora una volta, il modo migliore di dimostrare il proprio amore per la Scuderia – e farle del bene –;è pensare prima di parlare.
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