Le prove libere del GP di Singapore hanno mostrato una Red Bull più in difficoltà rispetto al solito ed anche i piloti sono sembrati preoccupati.
È solo venerdì ma nelle prove libere abbiamo visto un copione diverso dal solito. Se infatti eravamo abituati a vedere fin da subito un dominio Red Bull, oggi la squadra di Milton Keynes è sembrata essere in difficoltà. La RB19 non si è trovata a suo agio ed entrambi i piloti si sono lamentati di mancanza di stabilità al posteriore, soprattuto in frenata. Le difficoltà Red Bull a Singapore vanno a coincidere con l’entrata in vigore della nuova direttiva tecnica TD018 che va ad impattare la flessibilità delle componenti aerodinamiche. C’è una correlazione tra i due fatti o si tratta solo di un assetto sbagliato sulla RB19?
In casa Red Bull hanno portato aggiornamenti per il GP di Singapore. In particolare una nuova ala posteriore e sopratutto un nuovo fondo. Proprio questo fondo potrebbe essere la causa della difficoltà incontrate da Verstappen e Perez. Infatti la sensazione guardando le due RB19 in pista è quella che girassero con un’altezza da terra superiore rispetto al solito. Questo naturalmente non è un bene in quanto si va a diminuire la velocità dell’aria sotto la vettura e dunque a perdere carico aerodinamico. Non sappiamo se questa scelta sia dovuta a specifiche di assetto o se invece non si voglia rischiare di danneggiare subito il nuovo fondo in quanto entrambi i piloti hanno ne hanno disposizione un solo esemplare. Secondo alcuni rumors invece, sembra che ci sia la nuova direttiva tecnica TD018 dietro alle difficoltà Red Bull.
In che modo la modifica alla TD39 rallenta la Red Bull?
Il fondo è una parte cruciale per una monoposto di Formula 1 ed anche piccole modifiche possono avere un grande impatto sulle prestazioni. Red Bull si dice avesse lo skid diviso in 3 parti per farlo flettere in punti precisi ed evitare le misurazioni dei sensori FIA. Chiariamo, fino a prima di Singapore questa soluzione era “legale” in quanto si trovava in una zona un po’ grigia del regolamento. La nuova direttiva tecnica invece vieta espressamente il movimento relativo tra componenti aerodinamici adiacenti. Ora dunque il fondo deve comportarsi come un corpo rigido. Non è più possibile fare divisioni e avere zone che si deformano in maniera differente tra loro. Il dubbio che ora potrebbe venire è che Red Bull non voglia danneggiare la nuova specifica del fondo in quanto sarebbe l’unica “legale” e conforme alla nuova direttiva tecnica. Inoltre, perdere una piattaforma “flessibile” significa perdere sia in carico aerodinamico che in possibilità di regolazioni.
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Naturalmente questa è solo un ipotesi, le difficoltà di Perez e Verstappen potrebbero essere legate solo a scelte d’assetto sbagliate. Tuttavia si vociferava che la nuova direttiva entrata in vigore a Singapore avrebbe avuto un impatto su alcuni team, tra cui Red Bull. Sicuramente non può essere solo una normativa che fa passare una vettura dall’essere dominante all’essere sette decimi staccata dalla vetta. La certezza però è che in tutto l’anno non abbiamo mai visto una RB19 così in difficoltà e così difficile da guidare. Vedremo se nelle notte riusciranno ad analizzare i dati, capire quale sia stato il problema e ribaltare la situazione in vista della qualifica di domani.
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