La nuova Alfa Romeo C43 è la prima vettura della stagione 2023 di F1 effettivamente rivelata e, sebbene sia stata dichiarata come l’erede della C42, presenta diversi tratti innovativi. Scopriamoli in questo confronto.
Alfa Romeo è il primo team a svelare completamente la vettura che scenderà in pista per il campionato 2023 di F1. Oltre ad un netto cambio di livrea, vi è anche una differente concezione delle pance e, di conseguenza, della gestione dei flussi che investono la vettura in ottica di migliorare l’efficienza aerodinamica. Per quanto il team abbia dichiarato che la C43 sia un’evoluzione della ormai pensionata C42, vi sono diversi aspetti che vanno verso soluzioni di discontinuità.
Nuove bocche dei radiatori per il 2023
Le differenze tra la nuova e la vecchia Alfa Romeo si notano sin dalle bocche dei radiatori (in verde). Nella vettura della stagione 2022 queste erano di superficie maggiore e, quindi, capaci di elaborare una maggior portata d’aria grazie ad una forma discendente del labbro inferiore. A disposizione dei radiatori vi era dunque una grossa quantità di aria che veniva poi sfogata dalla branchie poste interamente sopra alle pance. Sulla C43, invece, vi è una forma che richiama Ferrari, quindi molto ampia orizzontalmente con labbro inferiore e superiore quasi parallelo. Gli sfoghi, invece, sono suddivisi tra pance e cofano, con una grande apertura del cofano stesso al posteriore (analizzata in seguito). Questo indica una completa rivisitazione della gestione dei flussi interni, con le masse radianti disposte in modo differente.
Leggi anche: F1 | Ferrari – UFFICIALE: Sarà SF-23 il nome della nuova rossa 2023
A cambiare completamente è anche la forma dell’airbox (in arancione), passando da una soluzione con aperture sviluppate verticalmente a quattro. In particolare, si ipotizza che per il cooling del propulsore siano destinate le due prese poste più in basso, con un volume probabilmente simile a quello della passata stagione. E’ possibile, dunque, che le prese in alto siano un canale per guidare il flusso verso il retrotreno con sfogo direttamente sulla beam wing.
Rivoluzione nelle pance Alfa Romeo sulla C43
Osservando il seguente confronto con vista laterale delle due vetture, si nota una completa differenza nell’architettura delle pance. Nella C42 si aveva un andamento leggermente discendente sul piano delle branchie che guidava il flusso verso il retrotreno. Nella zona posteriore all’airbox, invece, le forme erano rastremate. Nella nuova Alfa Romeo vi è una netta indicazione di come il team voglia gestire i flussi alle spalle dell’airbox e lungo le pance. Queste ultime presentano una forma picchiata, richiamando quella che è la filosofia Red Bull del 2022. Nella zona alta, invece, si nota chiaramente come l’obiettivo sia guidare l’aria verso la beam wing e l’ala posteriore.
Grazie a questa vista dall’alto possiamo ulteriormente apprezzare il cambiamento radicale tra il 2022 e il 2023. La freccia arancione mostra come la zona delle pance sia più snella e, come visto precendentemente, con forma discendente. Mentre, la freccia bianca indica lo sfogo posteriore. Nel 2022 vi era una ricerca da parte di Alfa Romeo verso forme più snelle mentre, con il cambio di rotta della nuova stagione, lo sfogo si è ampliato parecchio. Questo risulterà un evidente canale per aumentare la downforce generata mediante il gruppo ala posteriore-beam wing-diffusore (fondo).
Leggi anche: F1 | Analisi interattiva Alfa Romeo: scopri tu stesso tutte le differenze tra 2022 e 2023
Il dettaglio della beam wing sulla nuova C43
Un particolare utilizzato sul render della nuova Alfa Romeo che desta diversi dubbi è il bordo d’uscita del profilo superiore della beam wing, evidenziato in verde. Infatti, questo presenta una forma ondulata che va in netto contrasto con gli andamenti rettilinei visti la passata stagione. Vi sono differenti letture circa l’utilità di una soluzione simile. Infatti, un bordo d’uscita di questo tipo risulterebbe di maggiore utilità se posto sul primo profilo in quanto, grazie ai vortici generati, potrebbe garantire una miglior aderenza del flusso sulla superficie inferiore dell’ala. Posto invece sul secondo profilo della beam wing, si può ipotizzare una maggior efficienza dell’ala posteriore e/o una miglior estrazione della massa d’aria dal diffusore.
Tuttavia, senza l’ausilio di strumenti di analisi fluidodinamiche, una soluzione simile è di difficile interpretazione. Non è da escludere, dunque, che si tratti soltanto di un tentativo di “depistaggio” di Alfa Romeo nei confronti di altri team e che, in realtà, non vedremo una volta che la vettura sarà scesa in pista.
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter