L’analisi del passo gara del GP dell’Arabia Saudita conferma una Red Bull imprendibile e pone Ferrari come quarta forza del mondiale.
Il secondo appuntamento della stagione a Jeddah ha definito maggiormente i rapporti di forza in questa prima fase del Campionato Mondiale. I dati raccolti sul passo gara pongono Ferrari come quarta forza del mondiale, dietro a Mercedes ed Aston Martin che nel GP dell’Arabia Saudita era seconda solo a Red Bull. Il team di Milton Keynes si trova a dover gestire due gare completamente opposte nelle prime fasi. Infatti, Perez scattava dalla pole position mentre Verstappen dalla 15esima piazza. La rimonta dell’olandese è stata favorita dall’ingresso della safety car e, una volta raggiunta la seconda posizione, i due alfieri Red Bull si sono sfidati a suon di giri veloci. Alla fine ha la meglio Verstappen, che con un tempo di 1:31.908 ottiene il punto in più e mantiente la testa della classifica iridata.
Leggi anche: F1 | GP Arabia Saudita – Verstappen arriva secondo ed è ancora in testa al Mondiale: “Non è stato semplice rimontare”
Il primo stint

Mettendo a confronto il primo stint dei piloti che occupavano le prime posizioni, appare evidente la superiorità fatta registrare nel passo gara da Sergio Perez. Il messicano ottiene una media di 1:34.436 contro l’1:34.884 di Fernando Alonso che, nelle prime battute di gara, riesce a tenere il passo della Red Bull #11. Il duo Mercedes, invece, partito con strategie diverse (hard per Hamilton, medie per Russell) mostra medie sul giro sensibilmente diverse. Il #63 registra una media di 1:35.268 mentre il #44 di 1:35.992. La W14 nelle prime fasi di gara non è efficacie ma si mantiente comunque nelle posizioni di vertice mostrandosi, con Russell, più veloce di Stroll. Il canadese prima del pit stop mantiene una media di 1:35.617 su gomma media. Il suo ritiro causa l’ingresso della safety car e favorisce chi non aveva effettuato il pit stop.
Leggi anche: F1 | “Essere così indietro è davvero una m**da”: il team radio di Leclerc durante il GP d’Arabia Saudita

Analizzando la prima parte di gara di Verstappen, Leclerc ed Hamilton emerge come l’inglese sia il più lento dei tre. Complessivamente accusa un distacco di circa 5 decimi dal pilota monegasco e di quasi 8 sull’olandese. L’alfiere Red Bull, nonostante il traffico ma forte di una vettura estremamente competitiva, nel primo stint è più lento soltanto del compagno di squadra e di Fernando Alonso. Leclerc, partito con gomma Rossa, effettua una buona rimonta dalla 12esima casella ma non è fortunato nel timing di uscita della safety car.

Secondo stint: Red Bull gira comodamente 1s più veloce di tutti

Il secondo stint di gara è una autocelebrazione della RB19 da parte di tutto il team di Milton Keynes. Perez e Verstappen riescono ad andare comodamente 1s al giro più veloci degli avversari nonostante lamentino dei problemi. La loro è una sfida interna per il giro veloce che migliorano di tornata in tornata abbassando sempre più l’asticella. I due non rallentano nemmeno quando il team lo chiede via radio temendo eventuali problemi tecnici ma continuano a darsi battaglia cercando di rubarsi a vicenda un risultato già ampiamente conquistato e meritato. Soltanto nelle fasi terminali della gara, dopo le continue richieste da parte del team, i due compagni di squadra alzano il ritmo, con Perez che chiude con un vantaggio di 20s su Alonso.
La RB19 è la miglior macchina per distacco e gli avversari risultano dei semplici spettatori della marcia trionfale del team di Christian Horner. Newey, d’altra parte, si conferma un mago dell’estremizzazione tecnica e dell’efficienza aerodinamica. La sua vettura è la più veloce in rettilineo, la migliore in curva e la più efficace nella gestione delle gomme.
Leggi anche: F1 | GP Arabia Saudita – Alonso dopo la penalità: “Una brutta figura per la FIA”

Ferrari va via dall’Arabia Saudita con più dubbi che certezze. La SF23 arrivava a Jeddah forte di piccoli aggiornamenti come la presunta seconda forza del mondiale e abbandona il circuito Saudita come quarta. La Rossa non riesce ad impensierire nemmeno Mercedes nella seconda fase di gara e registra circa mezzo secondo di ritardo al giro da Fernando Alonso. Aston Martin accusa il grosso deficit della velocità di punta, ma nelle curve si comporta molto bene ed in fase di trazione è praticamente perfetta. Il team di Silverstone deve mostrarsi all’altezza dello status tecnico e sportivo raggiunto mentre gli avversari diretti lottano contro se stessi o contro la loro vettura.
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter