Durante le FP3 del GP dell’Arabia Saudita Carlos Sainz ha lamentato un problema chiamato derating: cosa intende lo spagnolo?
Si chiudono le FP3 a Jeddah con una netta superiorità di Max Verstappen. L’olandese rifila 6 decimi al suo compagno di squadra Perez e quasi un secondo a Fernando Alonso, terzo inseguitore. Le Ferrari si classificano in sesta e decima posizione, rispettivamente con Leclerc (+1.103s) e Sainz (+1.276s). Proprio iCarlos Sainz nelle prime fasi delle libere tre sul circuito dell’Arabia Saudita ha lamentato un problema chiamato “derating”.
Il derating spiegato con le telemetrie

Con l’utilizzo delle telemetrie possiamo porre l’attenzione al derating concentrandoci sugli effetti che questo produce. Il grafico mostrato mette in relazione il giro migliore fatto registrare da Verstappen con il giro migliore registrato da Sainz nel corso delle FP3. Le due curve mostrano la velocità (sull’asse verticale) e la distanza percorsa (in metri) sull’asse orizzontale. Quando la curva sale significa che la velocità dei due piloti sta aumentando e, quando scende bruscamente, indica che il pilota sta frenando. Tuttavia, nel caso di Ferrari, si nota che la curva della velocità raggiunge il suo picco massimo prima della frenata. Sostanzialmente Sainz nel momento in cui preme il pedale del freno ha una velocità minore rispetto a quella precedentemente raggiunta. Di contro, Verstappen raggiunge i suoi picchi di velocità in prossimità del punto di frenata. Il fenomeno appena descritto e lamentato da Sainz viene definito derating.
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Si ha derating quando l’MGU-K smette di fornire la potenza utile per continuare ad accelerare la macchina prima di giungere al punto di frenata. Le cause possono essere molteplici e spaziano da un errore nel settaggio dei parametri di erogazione dell’energia elettrica ad un problema della power unit. Nel caso di Ferrari è ipotizzabile che questo problema sia causato da una mappatura conservativa che non sfrutta a pieno le capacità propulsive della power unit.
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