Il circus della F1 non si ferma e approda in Belgio per l’ultima tappa prima della pausa estiva. Vediamo insieme in questa analisi della pista tutte le caratteristiche di Spa-Francorchamps, l’università della Formula 1.
La tappa belga rappresenta da tempo uno dei grandi appuntamenti del campionato. Le sue curve veloci, le staccate e il saliscendi dell’Eau-Rouge, rendono unico questo circuito che si sviluppa tra la foresta delle Ardenne. Con i suoi 7,004 km di tratto asfaltato, la pista belga è la più lunga di tutto il campionato. 19 sono le curve che lo caratterizzano, di cui 9 a destra. Due sono le zone DRS, la prima si trova nel rettilineo di partenza, mentre la seconda sul rettilineo del Kemmel in leggera salita. L’assetto scelto dalle squadre è a medio basso carico per via degli allunghi e delle poche curve presenti. Vediamo ora nell’analisi della pista, tutte le peculiarità che rendono unica Spa-Francorchamps.
Settore 1
Il primo settore si apre in leggera salita e porta a La Source, la prima curva che porta a sviluppare 4,2 G nella fase di frenata. Molto importante da questa curva ad uncino con una buona trazione per arrivare più velocemente possibile all’Eau Rouge-Radillon. Queste due curve iconiche sono molto selettive per le vetture, infatti, qui si vanno a generare forze di compressione decisamente importanti. Una volta usciti da questa salita si prosegue nel rettilineo del Kemmel, ottimo punto di sorpasso dove si vanno a sviluppare le velocità più alte.
Settore 2
Il secondo settore si apre al termine del Kemmel con la frenata più importante del tracciato e 4,3 G di decelerazione minima. Da qui si entra nel tratto Les Combes, un destra sinistra destra in cui viene esaltata la bontà dell’asse anteriore. Successivamente si prosegue in discesa verso la Buxelles, un veloce tornante a destra che richiede un buon bilanciamento meccanico per evitare del sottosterzo. Proseguendo in discesa si va verso la curva Pouhon, una velocissima piega a destra che porta a sviluppare 5 G di accelerazione laterale. L’esecuzione di questa curva è decisamente complessa, in quanto serve una monoposto con tanto carico aerodinamico e che riesca ad essere morbida nel trasferimento di carico.
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Oltrepassata questa curva si entra nel tratto Campus Stavelot, una sequenza destra sinistra destra che richiedono un posteriore capace di copiare l’avantreno. Questo tratto, il più guidato, chiude il secondo settore e introduce al velocissimo terzo settore.
Settore 3
L’ultimo settore della pista si apre con la Courbe Paul Frere dove è importante rimanere nei limiti della pista per evitare penalità. Dopo questa piega a destra si entra a Blanchimont, una doppia curva a sinistra che viene percorsa fullgas e porta alla chicane finale (ex Bus Stop). In quest’ultimo tratto i piloti giungeranno ad oltre 300 km/h e per percorrere quest’ultima curva svilupperanno 4,3 G di decelerazione. Una volta oltrepassata questa chicane, i piloti si ritroveranno sul rettilineo di partenza e punteranno sulla trazione per uscire più velocemente possibile e chiudere il giro.
Le gomme Pirelli per la pista di Spa-Francorchamps
Pirelli porta in Belgio le mescole C2, C3 e C4, proprio come nel 2022. Questa scelta è dovuta al forte stress a cui sono sottoposte le vetture, specialmente nel tratto in compressione dell’Eau Rouge e la salita del Radillon. Come possiamo vedere nell’info grafica fornita da Pirelli possiamo vedere che le gomme posteriori sono particolarmente sollecitate, specialmente nella spalla dello pneumatico.
Crediti copertina: Red Bull
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