Dopo la tappa catalana, la F1 si sposta per l’appuntamento canadese. Vediamo insieme l’analisi della pista di Montreal, un tracciato tecnico, ricco di storia e che sorge su un’isola che prima non c’era.
La Formula 1 torna in Canada, sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve. Il tracciato si trova nei pressi di Montreal, su di un’isola artificiale, realizzata in occasione di Expo 67. Il risultato finale è un circuito di 4,361 Km e su di esso si articolano 14 curve. La distanza di gara è di 305,27 Km da coprire su 70 giri. Le zone DRS sono tre e si trovano sul rettilineo di partenza, tra curva 7 e 8 e, infine, tra la 11 e la 13. Su quest’ultimo c’è anche la speed trap, visto che la zona DRS è la più estesa del tracciato. Vediamo ora, nell’analisi della pista di Montreal, quali sono gli aspetti tecnici più importanti per far bene sul circuito canadese.
Primo settore
Il giro del circuito si apre sul rettifilo più corto del tracciato e porta subito verso una leggera curva a destra. In curva 1, una piega secca a sinistra, arriva anche la prima frenata decisa del tracciato. Secondo i dati forniti da Brembo, le vetture subiranno una decelerazione massima di 4,8 G con un carico sul pedale di 147 kg. Oltrepassata anche la seconda curva, un uncino che volta a destra in cui è fondamentale la trazione meccanica, c’è un piccolo allungo che guida i piloti verso un una serie di curve piuttosto veloci. La prima sfida per i piloti arriva in curva 4, dove si spingeranno al limite delle barriere per sfruttare tutta la pista e avere più velocità in uscita.
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Settore nr.2
Il secondo settore del tracciato canadese si apre con una decisa frenata che sviluppa 4,7 G di decelerazione e precede un sinistra-destra che potrebbe innescare del sovrasterzo. Qui è fondamentale il grip meccanico e la trazione, per evitare scivolamenti involontari della monoposto. Superate queste due curve si approccia al secondo rettilineo che prevede l’attivazione del DRS e potrebbe essere utile per finalizzare il sorpasso prima della frenata di curva 8. In quest’ultima piega, i piloti spingono sul freno con 147 Kg di forza e approcciano al veloce destra-sinistra. Anche qui i piloti cercheranno di sfruttare ogni millimetro della pista, tagliando leggermente la chicane per sviluppare più velocità possibile nell’allungo che segue.
Analisi pista Montreal Canada
Terzo settore
L’ultima porzione del tracciato si apre poco prima del tornante in curva 10. Qui i piloti arrivano con una velocità decisamente elevata, attorno ai 290 Km/h e percorrono l’uncino a circa 74 Km/h. Per fare ciò, i dati Brembo ci dicono che si verificheranno frenate con circa 4,7 G di decelerazione, classificandosi come terza staccata più impegnativa del tracciato. Usciti dal tornantino si apre il rettifilo più lungo, dove si riescono a raggiungere velocità superiori ai 300 Km/h, grazie anche all’ausilio del DRS. Fondamentale la trazione per uscire il prima possibile dal tornantino e una vettura stabile in frenata di curva 13. Infatti, proprio curva 13 rappresenta la frenata più tosta per gli impianti Brembo, con 4,9 G di decelerazione. Inoltre, in questa curva è fondamentale fare bene l’ingresso per non sbagliare l’uscita dalla 14. Infatti, qui è presente il muro dei campioni, dove i piloti più forti arrivano a sfiorarlo, ottenendo un grande vantaggio per chiudere il giro più velocemente. In caso contrario, l’urto sarà decisamente violento, soprattutto per la trasmissione.
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Le scelte Pirelli per il GP del Canada
Per il tracciato canadese il costruttore italiano ha scelto di portare le tre mescole più morbide della gamma, visto il poco sforzo laterale a cui saranno sottoposte. C3, C4 e C5 saranno le gomme che potranno scegliere i piloti, con la più tenera che dovrebbe essere scelta esclusivamente per la qualifica. La scelta delle gomme più morbide è anche dettata dalla bassa aderenza e abrasività dell’asfalto stradale. Grande è l’evoluzione della pista, che andrà ad aiutare nella prestazione le varie monoposto.
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