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F1 | GP Qatar – Ferrari, sono tornati i problemi con l’alto carico?

Le qualifiche del GP del Qatar hanno mostrato una Ferrari in difficoltà sulla pista di Losail che richiede una configurazione ad elevato carico aerodinamico.

Le aspettative sulla Ferrari alla viglia del GP del Qatar non erano altissime, come aveva dichiarato lo stesso Carlos Sainz. In effetti la SF-23 non è sembrata molto a suo agio tra le veloci curve di Losail. Guardando gli on-board dei piloti di Sainz e Leclerc si è vista una macchina nervosa e non sempre prevedibile nel comportamento. La stessa situazione l’avevamo trovata anche in altre piste che, come quella del Qatar, richiedono il massimo carico aerodinamico.

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Credits: Ferrari

Una stagione complicata con l’alto carico

La SF-23 fin dall’inizio stagione si è presentata come una vettura poco costante e soprattuto di difficile interpretazione per i piloti. Si passava dal sottosterzo al sovrasterzo in poco tempo e questo naturalmente toglieva confidenza sia a Sainz che a Leclerc. In particolare la Rossa ha faticato tantissimo sui circuiti ad alto carico. La SF-23 infatti è molto instabile nelle curve a lunga percorrenza e questo problema diventa ancora più evidente quando monta ali cariche.

In Ungheria, pista su cui si credeva di poter fare molto bene, la Ferrari vive infatti il suo peggior weekend stagionale. Il problema sembra risiedere in un anteriore “debole” che non riesce a seguire il posteriore quando questo viene configurato con ali a massimo carico. Questo si ripropone anche a Zandvoort tanto che Ferrari è obbligata ad usare un’ala posteriore a medio carico, quella di Silverstone per intenderci, su una pista che invece richiederebbe il massimo carico possibile.


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I miglioramenti dopo la pausa estiva

Ferrari si è presentata nella seconda metà di stagione con una comprensione maggiore della propria vettura. Il pacchetto ad alto carico viene montato di nuovo a Singapore e questa volta va molto meglio. Carlos Sainz infatti mostra una grande performance e riesce a centrare la prima vittoria stagione, per ora l’unica non firmata Red Bull. Tuttavia il circuito Marina Bay è un rifermento poco significativo. Si tratta infatti di una pista più stop-and-go, tipologia su cui Ferrari ha mostrato di poter essere competitiva, in cui non ci sono curve veloci a lunga percorrenza.

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L’ala posteriore Ferrari ad alto carico

 

Il test vero per la SF-23 è arrivato in Giappone dove Ferrari ha mostrato notevoli passi avanti rispetto alle altre gare disputate su piste simili. Si pensava infatti che la Rossa avrebbe faticato tantissimo nelle curve veloci di Suzuka. Invece, seppur non eccellendo, la monoposto di Maranello si è comportata meglio del previsto. Da sottolineare però che l’aerodinamica utilizzata non era quella con il massimo carico possibile.

In Qatar sono tornati i problemi della Ferrari?

La pista di Losail richiede carico e stabilità della vettura per poter performare e per questo motivo Ferrari ha scelto di montare il pacchetto a massimo carico. Questo però sembra aver risollevato i problemi visti nella prima parte di stagione. Leclerc e Sainz non sono andati oltre la settima, diventata quinta dopo il caos track limits, e la dodicesima posizione. In casa Ferrari si spera che non tornino a manifestarsi anche i problemi di gestione gomme che sembravano essere stati risolti nelle ultime uscite. Una configurazione carica in teoria va in protezione della gomma, che dovrebbe scivolare di meno, ma le alte temperature, il nuovo asfalto di Losail ed una SF-23 instabile potrebbero cambiare la carte in tavola.

Il GP del Qatar sarà dunque una banco di prova fondamentale per Ferrari. Bisognerà infatti valutare se effettivamente sono stati fatti progressi sulla SF-23 in condizione di alto carico o se invece ci saranno ancora i problemi visti sugli altri tracciati. Sicuramente il weekend è ancora lungo ma l’inizio non da tante speranze ai Tifosi. Se i riscontri dovessero essere negativi, a Maranello dovranno sicuramente lavorare per migliorare questo aspetto in ottica 2024.

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Credits copertina: Ferrari