Una gara dalla strategia perfetta e gestione gomma ha riportato la Ferrari sul gradino più alto del podio. Vediamo insieme, nell’analisi del passo gara, il ritmo messo in mostra dai primi 5 classificati durante i 62 giri del GP di Singapore.
Una gara che ha tenuto con il fiato sospeso tutti gli appassionati della Ferrari e che alla fine ha riportato il cavallino sul gradino più alto. Le peggiori preoccupazioni erano concentrate sulla gestione del degrado all’asse posteriore, visto lo stress cui era sottoposto. Vediamo ora, nell’analisi del passo gara, il ritmo espresso dai primi 5 classificati, più Russell, durante il GP di Singapore.
Ritmo blando fondamentale per la strategia
I primi 20 giri di gara non hanno visto un ritmo forsennato dei primi piloti, in quanto il primo obbiettivo era salvaguardare le coperture. Nel primo stint, Sainz, Norris, Hamilton, Leclerc e Russell hanno impresso un ritmo constante e molto ravvicinato tra di loro. Con la gomma gialla utilizzata in partenza, i piloti sono riusciti a rimanere costantemente nell‘1:40 basso. Anche Leclerc, che partiva sulla soft, è riuscito a stare nell’ 1:40 basso, nonostante fosse un treno già usato. Questo è molto evidente nel grafico, con i crono quasi sovrapponibili nella prima parte a sinistra. Molto interessante vedere che Sainz è riuscito ad incrementare il suo ritmo prima della sosta, segno che fosse in totale gestione fino a quel momento.
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Al giro 20 è entrata in scena la Safety Car che ha aperto la finestra ideale per effettuare il pit stop. Qui sono tutti passati sulla mescola più dura e coprire i restanti 42 giri. Il numero di tornate da compiere prima della bandiera a scacchi era molto elevato per la mescola, infatti, dalla fine della SC è iniziata un‘ulteriore gara di gestione gomma. In questa seconda porzione di gara i più rapidi sono stati Sainz e Norris, che hanno tenuto un ritmo costante sull‘1:39 medio alto, seguiti da Leclerc di pochi centesimi dietro. Stint anonimo su gomma bianca per Verstappen, evidenziando ulteriormente le difficoltà tecniche emerse in Red Bull durante il weekend.
VSC cruciale per contenere il degrado
Al giro 40 entra in azione l’elemento che ha reso possibile la vittoria di Sainz e la rimonta forsennata delle due Mercedes. La VSC, innescata da Ocon fermo in uscita box, ha congelato le posizioni e rallentato il ritmo. Questo ha permesso alle coperture di prendere respiro e far calare le temperature dell’asse posteriore. Inoltre, ha permesso alle due W14 di effettuare un pit stop e passare sulla gomma gialla per gli ultimi 20 giri di gara. Un po’ di sfortuna per Verstappen che ha effettuato la sosta poco prima dell’ingresso della VSC perdendo oltre 28 secondi. Al termine, della Virtual è iniziata una gara sprint di 20 giri, con i primi piloti che hanno tenuto un ritmo forsennato fino a che le gomme hanno retto. Questo ha permesso a Sainz e Norris di proteggersi dalle due Mercedes che hanno tenuto un passo costante attorno all’1:36.5, circa 3 secondi più veloce dei primi due.
In conclusione, la gestione di gara di Sainz per contenere il degrado si è rivelata fondamentale. Questo è stato permesso da un’ottimizzazione del set-up meccanico tra il venerdì e il sabato, dove era emerso che l’asse posteriore non era nella finestra ottimale. Questo ha sacrificato leggermente la qualifica, ma a posteriori si può affermare che è stata la scelta migliore. Ovviamente manca ancora del carico al posteriore e la Ferrari sta lavorando per compensare queste carenze.
Foto copertina: Scuderia Ferrari Press Office
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