F1 | GP Singapore – Analisi Pista: nuovo layout, nuovi stress per le vetture

La F1 torna in pista per la gara più dura dell’anno, quella che si tiene a Marina Bay. Vediamo insieme nell’analisi della pista quali sfide presenta il nuovo layout del GP di Singapore.

Dopo una settimana di stop torna la Formula 1 in quel di Singapore. Tutte le squadre saranno impegnate a elaborare un nuovo assetto, visto che il numero di curve passa da 19 a 16. La nuova versione del circuito vede sparire il passaggio sotto lo stadio nell’ultimo settore. Come per ogni circuito cittadino, le squadre opteranno per degli assetti da alto carico e alzeranno le vetture per evitare gli avvallamenti presenti sul manto stradale. Vediamo ora quali altre insidie cela il tracciato di Singapore nella nostra analisi della pista.

2022 Singapore Grand Prix, Saturday – Jiri Krenek

Nonostante il layout diverso, vengono mantenute le due zone DRS del tracciato. La prima tra curva 5 e 7 e la seconda tra la 13 e la 14. Analizzando la novità più importante del tracciato, l’eliminazione delle ex curve 16-17-18-19, dovrebbe rendere il circuito 10 secondi più veloce. Infatti, questo tratto si è trasformato in un rettilineo di circa 400 metri dove si possono raggiungere i 300 km/h. Caldo e umidità rappresentano il grande limite per le monoposto che dovranno gestire attentamente le temperature. Particolare attenzione all’asse posteriore viste le numerose ripartenze dalle curve strette.

Settore 1

Anteprima delle frenate nel tracciato di Marina Bay – Crediti: Brembo

Dal rettilineo del traguardo le vetture si avviano verso curva 1, dove i piloti arrivano a oltre 300 km/h. Per affrontare la prima sequenza di curve i piloti agiscono sui freni e arrivano a generare 4,7 G di decelerazione. Superata curva 1, una veloce piega a sinistra, i piloti agiscono subito sul volante per affrontare curva 2 e 3. Qui è fondamentale avere una vettura bilanciata, con un anteriore preciso e un posteriore che segue. Usciti da curva 3 è fondamentale la trazione per arrivare il prima possibile a curva 5. I piloti dovranno prestare particolare attenzione in uscita da quest’ultima, infatti, è molto facile toccare il muro quando si è al limite. Subito dopo si apre la zona DRS fino alla frenata di curva 7.

Settore 2

Il secondo settore del tracciato si apre con la frenata in curva 7. Anche qui i piloti giungono a oltre 300 km/h e per affrontare questa curva a sinistra da 90°, gli impianti frenanti possono sviluppare quasi 5 G di decelerazione. Qui si apre una sequenza di curva ad angolo retto che richiedono trazione in uscita e tanta precisione. Usciti da curva 9, le vetture accelerano verso la 10 che apre il tratto più tecnico del tracciato. La sequenza che porta alla 13 viene affrontata dai piloti quasi in un unico tempo e sfiorando le barriere presenti. Giunti alla 13, le vetture vanno full throttle per il secondo rettilineo con DRS del tracciato.


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Settore 3

L’ultimo parziale del circuito di Singapore si apre con la frenata di curva 14. La velocità iniziale della frenata si attesta sui 300 km/h, e anche qui gli impianti frenanti arrivano a sviluppare 4,7 G di decelerazione. Usciti dalla 14 si entra nel tratto rinnovato del circuito che porta fino alla 16. Questa nuova sezione del circuito rappresenta anche un’ulteriore occasione di sorpasso per i piloti. Il tratto finale del circuito, invece, rimane invariato e mantiene il muro di curva 17, spesso toccato quando si è al limite. Oltrepassato questo punto, si va poi verso il rettilineo di partenza tramite due veloci curve a sinistra dove si sviluppano alcuni G laterali.

Le scelte Pirelli per la pista di Singapore

Analisi pista GP Singapore Marina Bay
Anteprima Pirelli per il GP di Singapore – Crediti: Pirelli

Il costruttore italiano sceglie di portare le mescole più morbide in gamma, proprio come negli altri circuiti cittadini. Sempre Pirelli mette in guardia sulla gestione delle temperature, visto che Singapore si trova relativamente vicino all’equatore. La scelta di queste gomme è ovviamente dettata dalla tipologia di asfalto presente. Infatti, essendo un circuito cittadino, la porosità dell’asfalto stradale non offre un elevato grip.

Crediti Copertina: Mercedes AMG F1 Media  

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