La Federazione ha respinto la richiesta di Haas di rivedere i risultati del GP di Austin.
Alla viglia del GP del Brasile aveva fatto molto clamore la protesta avanzata dal team americano. Haas infatti aveva esercitato il suo diritto di revisione per chiedere alla FIA di riconsiderare l’ordine d’arrivo del GP di Austin in seguito a nuove prove sulla violazione dei track limits da parte di alcuni piloti. Oggi la Federazione ha fatto sapere di aver respinto la richiesta del team americano.

Nulla da fare per Haas
Nonostante Haas fosse convinta di avere delle prove convincenti, la FIA non le ha ritenute sufficienti per ribaltare il verdetto del GP di Austin. In particolare la Federazione non ha ritenuto nuovo e rilevante il materiale portato da Haas.
Nel comunicato ufficiale infatti si legge: “La petizione per il diritto di revisione è RESPINTA perchè non ci sono nuovi elementi rilevanti e significativi che non fossero già disponibili ad Haas al tempo di quando è stata presa la decisione”.
Haas in particolare ha protestato per le continue violazioni dei track limits in curva 6 da parte di Albon, Perez, Sargeant e Stroll. Nessun cambiamento nella classifica finale, rimane il verdetto della pista (a meno della squalifica di Hamilton e Leclerc).
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La FIA conferma la mancanza di immagini chiare
Nel comunicato rilasciato dalla Federazione si legge ancora una volta che le violazioni sembrano esserci ma che le immagini non sono sufficientemente chiare.
“Il materiale a disposizione dei commissari, oggi come al tempo della decisione, non è sufficientemente accurato e consistente per penalizzare il superamento dei track limits al punto di corda in curva 6. Le infrazioni ai limiti di pista sono quasi sempre applicate sulla base di una prova video proveniente da una telecamera a circuito chiuso. Questa è fissa, con una risoluzione adeguata e posizionata in modo da vedere chiaramente la posizione di una vettura rispetto al limite di pista. La telecamera a circuito chiuso della curva 6 non soddisfaceva questo standard, in quanto non copriva l’apice della curva. Poiché le telecamere onboard sono utili solo per verificare un’infrazione quando si vede un’auto davanti alla telecamera e non l’auto stessa, i Commissari Sportivi hanno ritenuto di non poter concludere in modo accurato e coerente se si è verificata un’infrazione per ogni auto in ogni giro”.
La FIA tuttavia si è già messa al lavoro per evitare che questo tipo di situazione si ripeta anche il prossimo anno.
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