Nei giorni scorsi abbiamo avuto la possibilità di fare un intervista con Mario Isola e con lui abbiamo analizzato la stagione 2022. Per Pirelli è andato tutto secondo i piani?
Intervistato da F1inGenerale, Mario Isola ha trattato diverse tematiche e ha avuto modo di rispondere alle domande dei nostri followers. In questo articolo vogliamo concentrarci su quelle che sono state le conclusioni di Pirelli sulla stagione 2022. Discuteremo anche dei feedback che i team hanno dato all’azienda italiana.
Ci sono stati aspetti in cui le nuove coperture 2022 vi hanno sorpreso, in meglio o in peggio, rispetto alle vostre previsioni?
Su questo primo argomento dell’intervista, Mario Isola si è ritenuto molto soddisfatto: “Devo dire di no, anzi è stato sorprendente il fatto che, tutto sommato, abbiano lavorato da aspettativa“. Naturalmente c’erano anche molti dubbi ad inizio stagione come ci spiega il Direttore Motorsport di Pirelli. “Le gomme le avevamo testate su vetture molto diverse da quelle che poi hanno corso nel 2022, quindi ci poteva stare di vedere delle differenze sensibili. In realtà il lavoro di simulazione ci aveva già dato alcune risposte che poi si sono confermate in campo gara.”
Isola si è poi detto estremamente contento di come sia andata la stagione e delle battaglie viste in pista. Ha poi voluto esprimere un commento anche sul dominio Red Bull nella seconda meta di stagione: “Avere un team che domina non aiuta lo spettacolo ma la Formula 1 è così, il più bravo alla fine va avanti. Speriamo di vedere una stagione 2023 più bilanciata fino alla fine, con delle battaglie in pista simili a quelle viste durante la prima parte di stagione 2022.”
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Come sono stati i feedback da parte dei team e dei piloti?
“Sono stati tutti abbastanza allineati e positivi“, ci risponde Isola, “tuttavia ci è stato evidenziato sottosterzo in curve a bassa velocità, dovuto alle caratteristiche del nuovo pacchetto aerodinamico. Purtroppo questo non era visibile con la mule car dato che lavorava ancora tanto con le ali e dunque aveva un bilancio aerodinamico differente.” Pirelli ha subito reagito a questi feedback mettendosi a lavorare su nuove costruzioni per il 2023 con l’intento di ridurre il sottosterzo. Un altro elemento di discussione è stato la mescola C1 che in alcune piste non ha funzionato benissimo. Mario Isola ci ha spiegato anche il lavoro che è stato fatto per risolvere questo problema: “Abbiamo voluto mantenere la C1 anche nel 2023 chiamandola C0, per cui è divenuta di uno step più dura, ma abbiamo introdotto anche una nuova C1 che si colloca a metà tra la ex C1 e la C2.”
Le gomme wet sono state molto discusse, ci sono stati incontri su questo argomento?
Mario Isola ci conferma che questo è un aspetto su cui Pirelli sta lavorando molto ma che è molto difficile sviluppare un prodotto con così pochi test a disposizione. “Nel 2021 abbiamo avuto solo cinque giornate in totale per sviluppare sia l’intermedia che la extreme wet. Abbiamo visto che c’era del lavoro da fare su quest’ultima in termini di warm up e prestazione assoluta per evitare di spingere i piloti ad andare sulle intermedie troppo presto a causa di un crossover troppo alto.”
Isola ci spiega che uno dei temi del 2022 è stato proprio quello di mancanza di disponibilità dai team. Vuole però anche sottolineare come questo sia dovuto principalmente a problemi logistici: “Non lo fanno di certo certo per cattiveria. Chiaramente quando si ha un campionato da 22/23 gare è difficile trovare spazi per portare la vettura su piste specifiche dove poter fare i test wet e poi rimandarla alla gara successiva. C’era dunque una reale complessità ma abbiamo comunque trovato qualche soluzione alternativa.”
Viste le modifiche al gruppo ruota (n.d.r. freni meno ventilati e copricerchi) avete avuto qualche comportamento anomalo a livello di temperature o tutto come da virtualizzazioni?
“Le simulazioni in questo caso sono state abbastanza accurate“ ci conferma Isola. Il Direttore Motorsport di Pirelli ha riconosciuto il merito delle squadre in queste simulazioni. “Questo è stato uno degli elementi che non abbiamo potuto testare nel 2021 durante la parte di sviluppo. Le vetture utilizzate erano 2020 e 2019 con impianti frenanti di quegli anni. Avevamo punti di domanda proprio sulla trasmissione del calore dall’impianto frenante al cerchio. Questo è stato simulato abbastanza bene dalle squadre.” Isola sottolinea poi il grande vantaggio di poter lavorare con tutti e 10 i team. “Noi abbiamo un’idea chiara se tutti stanno andando nella stessa direzione o meno. Se le simulazioni che ci arrivano differiscono molto tra loro, si torna dalle squadre e si chiede di riguardarle.” Pirelli svolge infatti delle riunioni periodiche con le squadre, chiamate “Tyre Working Group”, in cui segnala eventuali discrepanze.
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