Dopo aver presentato domanda nel bando di fornitura degli pneumatici F1, Bridgestone ne esce sconfitta, nonostante avesse incluso degli pneumatici dotati di una tecnologia innovativa.
Con il comunicato di ieri, Pirelli e Formula 1 hanno annunciato l’estensione del contratto per la fornitura degli pneumatici nella massima serie. Con l’imminente cambio regolamentare, i produttori di penumatici hanno avanzato le candidature nel bando proposto da Formula 1. Oltre a Pirelli, anche Bridgestone ha partecipato al bando, la quale aveva incluso nell’offerta degli pneumatici F1 dotati di una “tecnologia innovativa avanzata“.
Il comunicato di ieri ha messo fine a mesi di speculazioni su chi si sarebbe aggiudicato il contratto di fornitura per il periodo 2025-2027. E come sappiamo, il Circus ha scelto Pirelli per proseguire nelle prossime 4 stagioni.
Tale scelta è arrivata dopo attente valutazioni sulle proposte dell’azienda italiana e di Bridgestone, unico vero rivale. Fino a questo momento, la casa nipponica ha taciuto sulle intenzioni del ritorno in F1, dopo la sua ultima apparizione nel 2010.
Tuttavia, con l’ufficialità di Pirelli, Bridgestone ha rilasciato una nota in cui afferma che, nell’ambito del rafforzamento delle sue attività motorsport, il ritorno in F1 era tra i suoi obiettivi. Inoltre, il produttore giapponese ritiene che alcune delle tecnologie avanzate che sta sviluppando per le auto stradali sarebbero perfette per l’applicazione sulle F1.
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Queste le dichiarazioni di Bridgestone: “Mentre Bridgestone celebra il 60° anniversario delle sue attività motoristiche nel 2023, l’azienda continua a sostenere un motorsport globale sostenibile e di alto livello“.
“La F1 è la piattaforma motoristica globale più autorevole al mondo. Bridgestone l’ha studiata come una delle varie opzioni per sostenere la sua strategia globale sostenibile di sport motoristici di alto livello”.
“Bridgestone ha comunicato con sincerità e continuità con la FIA e il FOG [Formula One Group] in merito alla prossima gara d’appalto per i pneumatici di F1 e alle iniziative avanzate di tecnologia innovativa e sostenibilità proposte.”
Probabilmente la tecnologia di cui parlava Bridgestone era legata agli pneumatici stradali Enliten®. Il processo adottato per costruire questi pneumatici prevede l’impiego di materiali riciclati. Questi hanno permesso un risparmio di peso nell’ordine del 20% rispetto agli equivalenti precedenti. Questo permette una riduzione di consumi, resistenza al rotolamento e una migliore maneggevolezza dell’auto, poiché la massa è ridotta. Inoltre, è anche più sostenibile, visto che il 63 % delle componenti dello pneumatico sono riciclate.
“Attraverso i suoi continui sforzi, Bridgestone stimolerà una maggiore passione per il motorsport. Guadagnerà emozioni ed empatia e promuoverà la co-creazione di un futuro sostenibile insieme a molti partner” – così ha commentato Shuichi Ishibashi, membro del consiglio di Amministrazione, Global CEO e Rappresentante esecutivo dei Bridgestone Corporation.
“Anche se Bridgestone non sarà in grado di supportare la F1 questa volta, il processo ha ricevuto un riconoscimento positivo da parte della FIA e della FOG e ha rafforzato il valore creato dalla tecnologia innovativa avanzata di Bridgestone, incluse le iniziative di sostenibilità lungo tutta la catena del valore e la ‘Customizzazione definitiva’ della sua nuova tecnologia ENLITEN®, che può essere modificata in base alle esigenze delle diverse condizioni di gara” – ha concluso Ishibashi.
Con l’estensione del contratto fino al 2027 e opzione al 2028, Pirelli potrebbe aver raggiunto le sue ambizioni di marketing e tecnologia da quando ha fatto il suo ingresso in F1. Qualora Pirelli non dovesse riproporsi come fornitore nel 2028 o nel 2029, le porte della Formula 1 potrebbero riaprirsi facilmente per Bridgestone.
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