Leclerc ha concluso nel muro le FP2 di Miami, ma senza ingenti danni: luci e ombre nel venerdì di Ferrari, la Red Bull in gara è lontana.
A Miami per confermare i progressi mostrati a Baku: questo è l’auspicio che ha accompagnato la Ferrari nel weekend in Florida, una sola settimana dopo aver lasciato l’Azerbaigian. Il verdetto della pista, questa volta in un tradizionale venerdì, ha decretato Verstappen il più veloce nelle FP2 di Miami, subito davanti alle rosse di Sainz e Leclerc, che ha concluso l’ultima sessione con un incidente nel muro di curva 8.
Le premesse e le aspettative post-Baku sono parzialmente confermate. Il Cavallino si conferma competitivo a basso carico di carburante, in difficoltà in configurazione da gara.
Andando a ritroso, nelle interviste post-FP2 Leclerc ha spiegato l’incidente, avvenuto durante la simulazione di gara. Il monegasco ammette l’errore: “È molto complicato perché c’è una sola traiettoria. Ogni volta che ti sposti dalla linea l’aderenza diventa davvero molto scarsa.”
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Il ferrarista prosegue: “Ho spinto troppo, ho perso il posteriore. Ho poi provato a recuperarlo ma non ho trovato il giusto grip per far girare la macchina…”
Ma niente paura. Nonostante l’inconveniente, Leclerc esclude che l’accaduto possa compromettere il weekend: “Nessun danno rilevante. Ovviamente l’anteriore destra è rovinata ma, a parte questo, non c’è alcun danno al retrotreno, che è la cosa più importante.“
Sul fronte delle prestazioni, come prevedibile, i dati sul giro secco allietano Leclerc maggiormente rispetto alle indicazioni ottenute nei long run. “Il feeling è piuttosto buono sul singolo giro”, spiega.
“Sul passo gara siamo molto lontani, la Red Bull è nuovamente in un campionato a parte, è molto, molto davanti”, continua. “Dobbiamo migliorare molto, ma sul passo di qualifica siamo più o meno lì.”
Leclerc però non vuole illudere e conclude a fine venerdì: “Non penso che abbiamo chissà quale asso nella manica per chiudere il divario con Red Bull, non penso che saremo molto più vicini.”
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