Ancora una volta gli uffici stampa influenzano i piloti, distorcendo una realtà che a volte è sotto gli occhi di tutti. Ferrari con Leclerc è solo l’ultimo esempio.
Quanto visto nel weekend a Singapore rappresenta esattamente l’evoluzione della Formula 1 negli ultimi anni. Guardare le interviste significa vedere dei piloti che ormai sono telecomandati dagli uffici stampa dei team di F1, ogni dichiarazione è definita a tavolino per il bene del team.
Nei rari casi in cui un pilota si esprime a caldo, salta tutta la strategia comunicativa. Quanto successo tra la Ferrari e Charles Leclerc a Singapore è solo l’ultimo esempio.
Con una macchina molto competitiva nei circuiti cittadini, il pilota monegasco si è dovuto accontentare di una partenza in quinta fila.
Dopo le qualifiche lo stupore di Leclerc è stato subito evidente nelle interviste a caldo.
“Le gomme anteriori non erano in temperatura. Ho provato a fare del mio meglio per portare le gomme anteriori in temperatura”, ha spiegato il monegasco; ciò ha, di fatto, condizionato l’unico tentativo del Q3: “non c’è stato modo e ho bloccato in frenata“.
Ma cosa è successo prima del Q3 alla Ferrari di Leclerc?
Con tutta la tecnologia a disposizione, è stato possibile analizzare immediatamente i video onboard del pilota Ferrari per capire quanto accaduto.
Proprio 3 minuti prima che il monegasco scendesse in pista, qualcosa di strano accade sulla termocoperta dell’anteriore sinistra. Nel video (adesso rimosso dai social principali) si vede il meccanico intento ad armeggiare con il cavo della termocoperta, probabilmente dopo essersi accorto che questa non stesse funzionando.
Dopo qualche secondo, ad un altro meccanico viene chiesto di prendere qualcosa dal lato box di Sainz; questo torna poco dopo con in mano un altro cavo, che viene utilizzato per sostituire quello dell’anteriore sinistra. È quindi facilmente intuibile che il problema segnalato da Leclerc fosse riconducibile ad un guasto, individuato troppo tardi, alla termocoperta.
La (discutibile) strategia per occultare l’errore
Non appena il video è diventato virale sul web, è stata attuata la strategia per occultare l’errore. Le fonti più vicine a Maranello si sono apprestate a smentire, mestamente e senza alcuna spiegazione valida, ciò che chiunque aveva potuto osservare in maniera chiara dal video.
Un’ulteriore indizio che rafforza la tesi del guasto alla termocoperta è arrivato proprio dopo la gara a Singapore nel siparietto tra il monegasco e i giornalisti. Leclerc autore di un’ottima e rabbiosa rimonta, si è aperto liberamente ai microfoni di Sky per fare un dietrofront sulle dichiarazioni del giorno precedente.
“Le gomme ieri non erano alla temperatura giusta però sono colpevole di quella qualifica. […] Con le mie dichiarazioni di ieri forse non era chiaro e non è passato il messaggio giusto.”
Per un team che dichiara di voler lottare per il Mondiale Costruttori in una stagione così combattuta, bisognerebbe massimizzare il risultato soprattutto nei circuiti favorevoli.
Purtroppo, però, da anni a Maranello si perde lucidità nei momenti decisivi e non bisognerebbe abusare troppo della pazienza dei piloti che amano la Rossa.
Difficilmente ad un Hamilton, come è stato con Alonso, sarà possibile chiedere un dietrofront pubblico per salvare il team.
Eppure, pare sempre più evidente che nella F1 moderna per occultare errori grossolani si debba rimediare con strategie a dir poco imbarazzanti. Per buona pace di chi, come i tifosi, meriterebbe chiarezza.
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