Luca Cordero di Montezemolo ha raccontato un curioso aneddoto sul primo incontro con Jean Todt, rivelando che “fece un errore gravissimo”.
La ricerca di un nuovo Team Principal per poter finalmente ritornare a lottare per i campionati del mondo era cruciale per la Ferrari. Correva l’anno 1993 quando Jean Todt firmò con la Ferrari, il cui presidente all’epoca era Luca Cordero di Montezemolo che ha voluto raccontare un particolare aneddoto sul suo primo incontro con il francese.
Da destra verso sinistra, Luca di Montezemolo, Jean Todt, Rubens Barrichello e Michael Schumacher. Foto: Maurizio Manna
L’ex presidente del Cavallino ha parlato proprio della nascita della collaborazione con Todt in occasione del Festival dello Sport della Gazzetta.
Montezemolo ha rivelato che fu Bernie Ecclestone a consigliargli di assumere Todt, che allora era da 12 anni in forza alla Peugeot che vinse due volte di fila a Le Mans: “Tornato in Ferrari volevo un Team Principal che fosse un buon capo, non un mercenario. Bernie Ecclestone mi consigliò proprio Todt”.
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Il dirigente d’azienda italiano racconta poi il singolare aneddoto sul primo incontro tra i due: “La prima volta che ci incontrammo fece un errore gravissimo: venne da me a bordo di una Mercedes. Pensavo che fosse matto, che volesse provocarmi, però lo assunsi lo stesso“.
Ingaggiato Todt, Montezemolo continuò il processo di riorganizzazione della Ferrari cercando di “essere un presidente sempre partecipe alla vita del team”. Rory Byrne prese il ruolo di progettista, Ross Brawn di direttore tecnico e Stefano Domenicali quello di vice di Todt.
Gli effetti della guida di Todt si videro dopo appena un anno. Gerhard Berger riportò la Ferrari al successo al Gran Premio di Germania del 1994. L’ultima vittoria risaliva al GP di Spagna del 1990, quasi quattro anni prima. Il francese ex FIA riuscì ad aggiungere alla grande schiera di tecnici anche un pilota come Michael Schumacher. Come si suol dire… il resto è storia.
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