Nei concitati momenti della Safety Car a Silverstone, Sainz e Adami decidono di rinunciare al pit-stop in team radio.
Al momento dell’entrata in pista della Safety Car a Silverstone molti scelgono il pit-stop “gratuito”: tra questi non c’è Carlos Sainz, che in team radio – di comune accordo con Riccardo Adami – ha optato per rimanere in pista.
Pit-stop o no pit-stop? Questo è il dilemma. Durante il giro 35 del GP di Silverstone la Safety Car entra sul tracciato per permetter ai commissari di rimuovere la Haas ritirata. In questo momento tra i pochi a rimanere fuori c’è Carlos Sainz (oltre che, per esempio, i due McLaren).
La strategia scelta dalla Ferrari probabilmente non cambia le sorti della corsa dello spagnolo, né in un senso né nell’altro, ma è interessante osservare gli sviluppi di tale scelta. Le comunicazioni tra l’ingegnere di Sainz, Riccardo Adami, ed il pilota spagnolo sono fitte.
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“Nel caso entri la Safety Car, se eseguiamo la sosta perdiamo 3 posizioni”, riferisce Adami appena prima che esca la SC. “Cosa ne pensi di restare fuori con queste gomme?”, chiede a Sainz.
Il pilota è d’accordo: “Penso che dobbiamo restare in pista, dobbiamo stare fuori”, replica mentre percorre il secondo settore sotto Vritual Safety Car, tramutata in Safety Car immediatamente dopo questa comunicazione.
Carlos Sainz allora chiede maggiori informazioni: “Dimmi le posizioni dietro di noi e ti dirò se vale la pena perdere quelle posizioni.”
Adami inizia a riferire i nomi di chi segue la Ferrari #55, in quel momento un trenino formato da Perez, Albon, Leclerc e Gasly. Subito lo interrompe Sainz: “Dimmi le posizioni e le gomme che montano! Veloce, Ricky, veloce!”, esclama mentre inizia il terzo settore.
Le concitate comunicazioni si risolvono quando Sainz è in procinto di passare davanti all’ingresso della corsia box. Il pilota mette la decisione in mano all’ingegnere: “È una tua scelta, una tua scelta.”
Adami allora non ha dubbi e ribadisce quanto deciso sotto VSC: “Stay out, stay out”.
Alla ripartenza Sainz si troverà in difficoltà soprattutto al momento dell’attacco subìto da Perez, che lo costringe – a causa di un suo errore – a perdere non solo la posizione su Checo, ma anche su Perez, Albon ed il compagno di team. Molto probabilmente la scelta strategica non ha influito molto sull’esito finale della corsa, decisa invece, come ammesso dai piloti, dal ritmo di gara della vettura, voi avreste effettuato il pit-stop?
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