Nelle prime due giornate dei test collettivi, la monoposto austro-inglese, ha mostrato una solidità invidiabile. Analizziamo insieme, per quel che si può vedere, il fondo e il diffusore della Red Bull RB19.
Dopo aver vinto il campionato costruttori dello scorso anno, i tecnici, sotto la guida di Adrian Newey hanno ottimizzato il pacchetto complessivo della monoposto. Scopriamo insieme, in questa analisi, quali sono i dettagli di del fondo e del diffusore della Red Bull RB19.
Grande lavoro per massimizzare l’estrazione dell’aria
Osservando la foto posta sopra possiamo vedere come il disegno che caratterizza il fondo e il diffusore della Red Bull RB19 sia unico, differente da quello delle altre monoposto. Ad aiutarci nell’analisi interviene anche il flow-viz, fondamentale per verificare il percorso dell’aria durante le sessioni in pista. Tramite l’aiuto delle frecce e della grafica possiamo individuare ciò che contraddistingue la soluzione messa a punto dai tecnici della Red Bull. Il fondo appare decisamente sagomato, con tre zone per lato che rientrano verso il centro vettura. Queste rientranze permettono di energizzare i flussi in uscita dal sotto vettura, sfruttando variazioni di pressione e generazione di vortici. Spostandoci poi verso il centro vettura, evidenziato con la prima freccia da destra, troviamo un prolungamento del fondo, una sorta di chiglia. Sulle beam wing troviamo una soluzione da medio carico, ideale per un miglior compromesso tra efficienza e carico verticale.
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Evidenziato dalla freccia sulla destra, troviamo quello che potrebbe essere un dettaglio interessante, uno slot verticale sulla parete del diffusore. Infatti, quest’ultimo dovrebbe permettere di sfogare molto più velocemente l’aria da sotto la vettura, migliorando il carico aerodinamico della monoposto. Possiamo quindi concludere che la vettura made in Milton Keynes, non ha sofferto particolarmente l’innalzamento del fondo, potendo estremizzare e migliorare i concetti della progenitrice RB18.
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