Dopo rendering grafici, disegni dedicati e progetti sommari, per la prima volta la Formula 1 svela il design delle monoposto del 2021. F1 2021
Da quando la FIA ha dato il via alle ricerche sulle monoposto del 2021, si sono susseguite serie infinite di dati ed informazioni numeriche e grafiche non definitive. Per la prima volta però, la Formula 1 ha pubblicato le immagini delle future vetture. F1 2021
Durante il Gran premio di Germania, in gran segreto, un prototipo del 2021 è stato testato nella galleria del vento della Sauber. Non è però la prima volta che vengono eseguiti dei test sulla nuova vettura, dal momento che già a Gennaio una vettura in scala al 60% di quella del 2018 era stata ;oggetto di prove approfondite. La FIA fa sapere che i risultati dei test verranno condivisi con tutti i team e che l’Alfa Romeo Racing, che utilizza gli impianti Sauber, non ne ha tratto alcun beneficio.
La Formula 1 ha diramato un video nel quale si vede per la prima volta un esemplare del 2021 in scala e con cerchi da 18 pollici durante i test nella galleria del vento. Nel video si vede uno speciale apparecchio che corre sotto tutto il corpo vettura e che esegue delle scansioni costanti dei flussi dell’aria, permettendo a FIA e Formula 1 di studiare la scia con l’obiettivo di migliorare la capacità di un’auto di seguirne un’altra.
Pat Symonds, capo tecnico della F1 afferma: “Stiamo svolgendo dei test diversi da quelli che solitamente svolgono i team. La maggior parte delle volte le scuderie sono interessate a studiare le forze sopra la vettura e come cambiano quando questa si muove. Noi siamo interessati più che altro alle turbolenze d’aria che si generano soprattutto sul retrotreno”.
“Per questo motivo, sebbene stiamo facendo molti dei test su CFD, volevamo avere anche un modello fisico in scala ridotta del 50% in modo da studiare meglio l’effetto della scia dell’auto”.
Nikolas Tombazis inoltre, ha voluto spiegare il perché della scelta della galleria del vento Sauber: “Nella loro galleria del vento utilizzano uno speciale rastrello costituito da numerosi tubi di Pitot molto sensibili all’imbardata, in modo da poter misurare velocità, direzione e pressione del flusso d’aria”.
“Così facendo ci assicuriamo una compatibilità del 99% tra i dati CFD e il modello reale”.
“Il nostro studio si sta concentrando principalmente sul miglioramento dell’efficienza della scia sia della macchina davanti che di quella che segue. Una linea aerodinamica così pulita migliora l’efficienza di entrambe le vetture dal momento che quella dietro, non possedendo piccole e suscettibili;appendici aerodinamiche, è meno sensibile e più solida”.
“La scelta di un modello in scala ridotta del 50% è stata operata per consentirci di guardare meglio cosa succede dietro la vettura. Dal momento che non si possono costruire modelli identici al 100%, i team spesso utilizzano scale ridotte al 60%. Noi abbiamo optato per il 50% perché il modello, essendo; meno ingombrante, ci permette di avere un’idea più chiara di cosa succede dietro. Per fortuna le tecnologie moderne ci permettono di costruire modelli al 50% molto dettagliati”.
Pat Symonds aggiunge: “Abbiamo scelto di costruire solo un modello perché ci siamo accorti che nel 2008 e 2009 la costruzione di due modelli non ebbe dei vantaggi dal; momento che la seconda vettura che seguiva era troppo piccola. Anche in una grande galleria del vento come quella Sauber, si può far funzionare correttamente solo un prototipo alla volta. Per quanto riguarda gli effetti sulla seconda vettura ci limitiamo alle simulazioni CFD”.
Risultati?
Tombazis ha ammesso che i mesi di progettazione stanno dando ragione alle simulazioni effettuate. L’obiettivo di avere più duelli ravvicinati e una minor perdita di carico; aerodinamico in inseguimento rispetto ad oggi, è stato raggiunto. Al momento, secondo i calcoli dei tecnici FIA, la vettura che segue perde solo il 5-10% del carico aerodinamico.
Symonds inoltre, che ritiene eccezionali i risultati raggiunti, afferma: “ Ci sono stati grossi cambiamenti aerodinamici nel 2009 e nel 2017, ma nulla è paragonabile alla sofisticatezza di quelli odierni”.
“La mole di dati che utilizziamo è immensamente più grande di quella dei team perché noi non abbiamo limiti. Usiamo le nostre connessioni AWS (Amazon Web Service), tramite; le quali siamo in grado di disporre di una potenza di calcolo immensa. I team generalmente usano 195 processori per risolvere 95 milioni di equazioni. Noi usiamo 1152 processori per risolverne 550 milioni”. F1 2021
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