Termina oggi la penalità comminata a Red Bull per aver infranto il budget cap nel 2021, vediamo cosa succederà d’ora in poi.
La federazione internazionale a metà dello scorso anno aveva iniziato le analisi relative ai bilanci presentati dalle squadre sulla stagione 2021. Dopo attente valutazioni e verifiche sono risultate alcune squadre non conformi a quanto stabilito nel budget cap. Red Bull fu quella a subire la punizione “più grave”. Vediamo cosa succederà d’ora in avanti alla Red Bull dopo che la penalità inflitta per violazione del budget cap è scaduta.
L’azienda e squadra con sede a Milton Keynes ha violato il tetto massimo di spesa imposto nella stagione 2021, oltrepassando i 145 milioni di dollari già al primo anno del nuovo regolamento.
Dopo questa violazione, Red Bull è stata punita con una esigua multa da 7 milioni di dollari, ovviamente non detratta dal tetto di spesa. Inoltre, ha subito anche una penalità sportiva tramite la riduzione del 10% delle ore dedicate alla galleria del vento per i test aerodinamici.
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La riduzione del 10% delle ore si aggiunge alle nuove regole di distribuzione del monte ore dei test aerodinamici. Questa gestione delle ore, infatti, prevede un sistema a scala mobile dove i primi del campionato ricevono il minor numero di ore di test, con intervalli del 5% in più per ogni posizione verso il basso. L’intento della federazione è ovviamente quello di ridurre il gap tra le squadre, ma attualmente sembra non funzionare.
La sanzione comminata a Red Bull per il superamento del tetto di spesa è stata imposta il 26 ottobre 2022 con validità di un anno e, come tale, è scaduta. Ciò significa che la squadra di Christian Horner può tornare a utilizzare tutte le ore disponibili nel suo monte ore (855). Questo permetterà alla Red Bull di sviluppare a pieno la vettura del prossimo anno e proseguire l’inesorabile striscia di successi avviata questa stagione.
Crediti immagine copertina: Red Bull Content Pool
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